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Valentina Diouf, Intervista all’opposto di Busto: riscatto, sogni e vittorie

Intervista esclusiva a Valentina Diouf giocatrice che si sta affermando in campo nazionale e internazionale con la Unet Yamamay Busto Arsizio e con la Nazionale italiana.

La prima volta che vidi Valentina aveva 13 anni. Entrò nella palestra di Settimo Milanese un po’ impaurita, con la testa bassa cercando di nascondersi dietro alle compagne. Ovviamente era impossibile nascondersi, era già alta 1,90 e io le mie compagne di squadra ci girammo subito a guardarla. I primi allenamenti la osservai mentre con fatica cercava di stare bassa in difesa, cosa scontata per una giocatrice di un metro e 75, ma di certo non per lei.

Dopo circa un anno capii che Valentina, un giorno sarebbe arrivata in Serie A. Non ci volle poi molto in effetti perché accadesse. Adesso Valentina Diouf è l’opposto della Unet Yamamy Busto Arsizio, oltre che una delle giocatrici più forti nel panorama della pallavolo italiana e non solo. Dall’alto dei suoi 2 metri e rotti, in campo mostra tutta la sua grinta e la passione infinita per il suo sport. Provate a guardare i suoi occhi durante una qualsiasi partita, vedrete il fuoco. Si, proprio quello di Mila e Shiro. Se pensate che per lei tutto sia stato più facile, che per emergere le sia bastata e le basti, la sua incredibile altezza, beh questa non è proprio la storia di Valentina, questa non è Valentina. Vale è molto, molto di più. Adesso però spazio alle parole della Campionessa che aspettiamo di rivedere in azzurro molto presto…

Come sta andando la tua stagione alla Yama? Ti senti soddisfatta?

La mia stagione sta andando molto bene, sono contenta di aver trovato continuità. Mi trovo super bene con le mie compagne e siamo in corsa per i nostri obiettivi.

Qual è l’obiettivo che vi siete prefissati come squadra e il tuo personale?

Gli obiettivi ovviamente sono fare il miglior risultato possibile. Siamo ad un passo dalla qualificazione alle semifinali di cev ed è una grande soddisfazione. I miei obiettivi al momento coincidono con quelli della squadra, vorrei vincere qualcosa.

Quando hai capito che ce l’avresti fatta? Che saresti arrivata a giocare a questi livelli?

È difficile dare una risposta perché ho ancora molto da imparare e non sono assolutamente arrivata, punto sempre più in alto.

I sacrifici sono il male necessario di ogni sport, nel tuo caso alcuni sono convinti che la tua altezza ti abbia facilitato le cose, ma io stessa che ti ho vista sudare e faticare dietro ad un bagher so che non è così, quanto è stata dura diventare la Valentina Diouf che vediamo adesso in campo?

È stata molto dura, anche perché l’altezza mi aiuta, si, ma toglie anche un po’ di coordinazione e di rapidità assolutamente necessarie per il mio sport.

Ogni volta che appari in TV o sui social sei sempre sorridente, di un sorriso contagioso che esprime tanta serenità ma di sicuro non è sempre così,ci sono stati,ci sono e forse ci saranno momenti più difficili(anche se ci auguriamo tutti di no),ci sono stati dei momenti durante la tua carriera in cui hai pensato di mollare con la pallavolo?

Di mollare onestamente no. Perché quando mi impegno in qualcosa voglio andare fino in fondo. La mia serenità  probabilmente è frutto di un equilibrio interiore che sono riuscita a raggiungere superando le varie difficoltà che mi ha messo di fronte la vita.

Domanda un po’ spinosa. Sappiamo tutti cosa è successo quest’estate con le olimpiadi di Rio e con la tua clamorosa esclusione da parte di Bonitta. A distanza di mesi ora a mente più fredda cosa puoi dire? C’è ancora tanto risentimento per quella decisione?

Non mi sento di dire nulla oramai è andata e penso al futuro mi metterò in gioco per le prossime sperando di essere selezionata perché voglio ancora realizzare il mio sogno di essere alle olimpiadi.

Ok, basta discorsi pesanti. Valentina Diouf non è solo pallavolo in campo ma è l’immagine del volley un po’ ovunque.Sei la pallavolista più conosciuta in Italia,anche da chi il volley non lo segue,sei stata ospite a Sanremo,hai vinto anche l’Ambrogino d’oro. Come ti senti di fronte a tutto questo?

Sono semplicemente contenta perché sento che viene riconosciuto il mio impegno.

Domanda che ho fatto anche ad un tuo collega della maschile, se non avessi giocato a pallavolo, cosa ti sarebbe piaciuto fare e chi saresti oggi?

Da piccola il mio sogno era fare l’ingegnere petrolchimico quindi probabilmente a quest’ora sarei su una piattaforma a lavorare alla raffinazione del petrolio.

Nel tuo futuro cosa c’è? Ovviamente speriamo di vederti su quel campo ancora per tanti anni,magari guidando la nazionale a vincere qualche trofeo che manca da troppo tempo,ma hai mai pensato al dopo?

Non penso mai troppo in là..vivo giorno per giorno

Infine c’è ancora nel tuo cassetto un sogno da realizzare?

Ce ne sono tanti di sogni e di aspettative vediamo cosa mi riserverà il futuro. Chi vivrà vedrà

Domanda di chiusura giusto per chiedere qualcosa di stupido e di poco inerente il tuo piatto preferito?

Il mio piatto preferito…la domanda più difficile, non saprei i ravioli di zucca e la cotolette se la giocano (rigorosamente preparati da mia nonna)

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India Bongiorno

Dottoressa in Giurisprudenza, Avvocato praticante e (ormai) ex pallavolista. Sto ancora studiando per realizzare il mio sogno di diventare Magistrato,ma la grande passione della mia vita è sempre stata il calcio,l'unico vero amore il mio Milan. Cresciuta a pane volley e partite di pallone, ho sempre amato scrivere ciò che mi passava per la testa...prima o poi scriverò un libro ma per ora mi dedico a scrivere delle cose che mi piacciono.
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