Politica

Miur, incontro con Rete 65 Movimenti per i Disabili: si ritirino Leggi Delega

Si è svolto il 2 marzo scorso l’incontro al Miur della Ministra per l’istruzione Valeria Fedeli con La Rete dei 65 movimenti, attualmente saliti a 103, per il diritto allo studio degli studenti disabili. Purtroppo il colloquio non ha avuto gli esiti sperati, e cioè una richiesta di ritiro delle leggi delega. Queste infatti – come si legge in un comunicato della Rete – sono ritenute essere “il frutto di un lavoro svolto esclusivamente da parte di uno staff tecnico, la cui componente politica non si è mai voluta confrontare con il mondo associativo rappresentativo delle persone con disabilità e delle loro famiglie, né con il mondo associativo rappresentativo dei lavoratori del comparto scuola“.

A conclusione dell’incontro, la Rete ha consegnato alla Ministra un documento con la richiesta di ritiro del DDL n. 378 e con essa delle altre sette deleghe. Lo scopo è primariamente quello di arrivare a potenziare la legislazione in materia, che adesso è definita per certi versi “oscura”, in riferimento proprio alla legge delega, che oltretutto “risulta non essere organica con tutte le altre disposizioni in materia. La legge 104/92 rappresenta per la rete un punto di riferimento e un baluardo in difesa dei diritti delle persone con disabilità.
In questi 25 anni la sua NON applicazione da parte dello Stato ha determinato un ricorso delle famiglie al giudizio in Tribunale, che nel condannare il MIUR ha determinato una spesa per indennizzi pari a più di 300 milioni di euro in soli dieci anni. Ecco quindi che comprendiamo bene le reali ragioni di un suo depotenziamento“.

La Rete ha però riconosciuto alla Ministra Fedeli la volontà di migliorare la stessa 104, pur restando forti le criticità su “come la 378 potrebbe determinare tale supposto miglioramento“. Positivo è che i dirigenti del Miur abbiano riconosciuto come errori più che evidenti delle iniziali criticità, evidenziate dalla delegazione della Rete stessa. Pertanto, si legge ancora nel comunicato, rimane “il limite di 20 alunni per classe in presenza di alunni disabili; fortunatamente reintrodotta la possibilità agli alunni con disabilità di conseguire il diploma di licenza media sostenendo prove differenziate e cancellato il concetto di equipollenza; viene garantito l’inserimento della componente famiglia in seno al comitato di valutazione, sebbene non sia chiaro a quale livello e con quale ruolo; il personale ATA verrebbe chiamato ad esplicare un servizio di assistenza di base agli alunni con disabilità e non in sostituzione degli assistenti igienico personali, senza però che sia stato chiarito cosa si intenda per “assistenza di base” “.

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