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Scaricare Immuni è obbligatorio? Ecco a cosa serve l’app

Scaricare Immuni non dovrebbe essere obbligatorio ma potrebbero esserci delle limitazioni per chi deciderà di non farlo.

Secondo Il Corriere della Sera si starebbe pensando all’introduzione di limiti alla mobilità nella fase 2 per chi non vorrà scaricare l’app Immuni. Ecco come si pensa di procedere.

Il dibattito sulle riaperture e sulla fase 2 ormai gira da giorni soprattutto attorno al tema legato all’app Immuni, vale a dire l’applicazione per smartphone che il Governo ha intenzione di lanciare per permettere un tracciamento degli spostamenti degli italiani e individuare con facilità i contatti di eventuali persone risultate positive. In molti temono che questo possa divenire uno strumento che, oltre a limitare il contagio da Coronavirus, possa anche limitare la nostra privacy.

Scaricare Immuni è obbligatorio?

Scaricare Immuni non sarà obbligatorio, il commissario straordinario Domenico Arcuri lo ha specificato nell’annunciare la scelta di usare questa app, ma, secondo indiscrezioni di stampa, chi deciderà di non utilizzare Immuni potrebbe andare incontro a delle limitazioni negli spostamenti. In sostanza è possibile che per chi non si renderà tracciabile la mobilità e l’accesso a luoghi pubblici potrebbe essere limitata ma non vietata. Come detto, siamo di fronte a voci di corridoio che ancora non hanno la ben che minima conferma ufficiale.

A cosa serve Immuni?

Immuni è un’applicazione che serve a monitorare in forma anonima gli spostamenti di chi la scarica in modo tale da poter ricostruire i contatti della persona in caso dovesse risultare positiva al Covid-19. In sostanza, almeno nelle idee di chi la sta sviluppando, questa app dovrà essere un’arma per isolare più facilmente i possibili nuovi focolai e impedire che il contagio riesploda non appena le restrizioni saranno allentate.

Come detto, il funzionamento di Immuni prevede la massima tutela dell’identità e dei dati personali delle persone che la adopereranno ma ciò non sembra bastare ai critici che vedono in questa app solo uno strumento di controllo del cittadino.

Per essere utile, ovviamente, Immuni dovrà essere scaricata da una percentuale sostanziosa di italiani ma, tra persone preoccupate per la privacy e i più anziani che non usano quotidianamente lo smartphone, il rischio è che ben pochi aderiscano al progetto ed è per questo che sono allo studio misure alternative per provare a tenere sotto controllo la diffusione del contagio anche alla fine del lockdown.

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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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