Moda

Museo Pan di Napoli, mostra fotografica di Helmut Newton: Data inizio

“White women, sleepless night, big nude”, questo è il titolo della mostra di Helmut Newton al Museo Pan di Napoli dal 25 febbraio al 17 giugno. Sono i tre libri di fotografie del grande fotografo Helmut Newton che furono pubblicati tra gli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80.

Tre libri di fotografie che trasformarono un bravo fotografo di moda in un artista contemporaneo di fama mondiale. I titoli di questi tre libri sono diventati il titolo di questa mostra fotografica al Museo Pan di Napoli. In questa mostra 200 foto di nudi e semi nudi patinati di modelle che l’artista tedesco trasformò in simbolo di perfezione. Le donne di Helmut Newton sono donne irraggiungibili, dall’aspetto non più umano, quasi sembrano provenire da altri mondi, valchirie robotizzate e asessuate.

Helmut Newton è stato il “maestro della fotografia”, ha incarnato la “fotografia stessa “ nella sua perfezione. Questa mostra è tutto il suo repertorio, quello narcisistico, come quello esibizionista e come quello voyeuristico, ma il suo vouyerismo è quello di costringere in chi guarda a rimanere fisso sull’immagine e a far ammirare con gli occhi tutto il mondo femminile, quel mondo che lui ha ritratto mai in maniera volgare, né morbosa ma facendo sembrare tutte le donne algide, lontane, levigate, quasi artificiali, imprimendo nelle sue immagini un’epoca irripetibile.

“White women, sleepless night, big nude” è una personale fortemente volute dalla vedova di Helmut Newton, June, e curata da Mathias Harder e Denis Curti. La fotografia di Helmut Newton è consapevolmente sfrontata e anticipatrice dei social come instagram che al suo tempo non c’erano, ovvero il desiderio di raccontare il mondo attraverso immagini fotografiche. Newton ha ritratto la finzione di una posa, l’ha sublimata e resa evidente e levigata proprio per maggiormente raccontare il mondo e le donne, lui ha raccontato una elaborazione mentale fatta fotografia, rendendola teatrale e irraggiungibile.

La sua vita è stata un turbine di lavoro e sperimentazione fin dall’inizio, dalla fuga dalla Germania all’arrivo in Australia dove iniziò a collaborare come freelance per “vogue” . In Europa ritorna dopo venti Anni, nel 1958 a Parigi dove entra nel mondo della moda e delle riviste patinate. Da allora lavorerà per tutti, da “Elle” a “vogue”, da”Marie Claire”a “playboy”. La sua fotografia ha rappresentato un mondo, un’epoca, raccontata con colori acidi o in bianco e nero oppure con colori dirompenti. Il suo estremismo nel guardare attraverso un obiettivo lo ha catapultato nel futuro, nell’eternità, nella leggenda.

 

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