Attualità

Autostrade, nessuna revoca della concessione per i Benetton

Quali sono le condizioni stabilite dall'accordo sulla revoca delle concessioni autostradali?

Nessuna revoca della concessione per i Benetton. È questo il risultato raggiunto questa notte dal Consiglio dei Ministri, riunitosi per elaborare una strategia “vincente” al fine di risolvere una questione che si trascina dal crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2028 e in cui morirono 43 persone. Come stabilito tra Governo e il maggiore azionista Atlantia, infatti, avverrà un graduale inserimento dello Stato nei vertici societari di Autostrade che, nei prossimi 12 mesi, diventerà una public company a tutti gli effetti. Cosa cambierà adesso?

Cosa prevede l’accordo?

In sintesi, si legge nella bozza dell’accordo riassunta nel comunicato del Consiglio dei Ministri, le condizioni dell’accordo riguarderebbero una cessione della maggioranza di quote in ASPI da Atlantia, che oggigiorno detiene l’88%, alla Cassa Depositi e Prestiti, controllata a sua volta dal Ministero delle Finanze. Così facendo, CDP incasserebbe il 51% ma riducendo del 10% circa la partecipazione di Atlantia.

Oltre a questo, sarebbe prevista l’estromissione di ASPI da Atlantia e annessa quotazione in borsa, riducendo ulteriormente le quote della holding.

Nello specifico, evidenzia il documento, i punti inerenti la transazione riguardano:

  • misure compensative ad esclusivo carico di Aspi per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro;
  • riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162);
  • rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario;
  • aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario;
  • rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge ‘Milleproroghe’;
  • accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria.

Per quanto riguarda l’assetto societario del concessionario si prevede:

  • l’immediato passaggio del controllo di Aspi a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – Cdp), attraverso: 1.la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di Cdp; 2.l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali;
  • la cessione diretta di azioni Aspi a investitori istituzionali di gradimento di Cdp, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi;
  • la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di Aspi in Borsa.

In questo caso, specificano da Palazzo Chigi, “gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di Aspi, con conseguente aumento del flottante. In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in Aspi, pari all’88%, a Cdp e a investitori istituzionali di suo gradimento”.

La transizione

La durata della transizione andrebbe da sei mesi a un anno. Si suddivide quindi in due fasi:

  1. nella prima fase Cdp entrerebbe con il 51% e le quote gestite dai Benetton si ridurrebbero tra il 10 e il 12%;
  2. nella seconda parte sarebbe prevista una quotazione che implicherebbe lì’entrata di una nuova società con un azionariato diffuso alto fino al 50%, in cui potrebbero aderire nuovi soci, con un’operazione di mercato.

Il comunicato

Nel comunicato pubblicato da Palazzo Chigi si legge:

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha svolto un’informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.a. (Aspi), nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda. Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di Aspi due nuove proposte transattive, riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di Aspi e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo”.

 

 

Tag

Veronica Mandalà

Palermitana di nascita, sono laureata in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Appassionata scrutatrice della realtà in tutte le sue sfumature, mi occupo di attualità, politica, sport e altro.
Back to top button
Close
Close