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Guida su come aprire un franchising nel fast food

Aprire un franchising nel fast food rappresenta un’attività che deve essere svolta con grande cura affinché si possa raggiungere un risultato finale ottimale sotto ogni punto di vista.

Vediamo ora come procedere per entrare in un settore che ha registrato un grande successo negli ultimi anni.

Il franchising e la scelta del marchio ideale

Il franchising, molto spesso, rappresenta la soluzione perfetta che consente di ottenere un risultato finale in grado di far fronte a tutte le proprie esigenze.

Occorre infatti mettere in risalto come, grazie a questa formula, sia possibile ottimizzare le gl’investimenti non sprecando denaro grazie all’assistenza e all’esperienza della casa madre.

Ad esempio, a livello economico, i vincoli che vengono posti dalla rete di franchising sono: una fee iniziale che, in alcuni casi, deve essere seguita da una royalty mensile.

In tutti i casi è bene cercare ovviamente di conoscere tutte le diverse caratteristiche in maniera tale che sia possibile evitare delle brutte sorprese, aspetto che si evita solo da una lettura attenta del contratto.

Occorre anche capire quali sono le diverse regole che devono essere rispettate in modo tale che si abbia l’occasione di entrare nella rete del franchising in modo corretto senza rischiare di andare incontro a complicazioni di svariato genere ed incomprensioni.

Le regole per entrare nel franchising del fast food

Il franchising fast food è un settore che sta vivendo un ottimo periodo viste le diverse offerte che vengono proposte da parte dei diversi format.

Molti imprenditori italiani hanno già deciso di aderire a questa soluzione in Italia dato che i fast food sono lughi che vengono frequentati da un grande numero di persone, sia giovani che adulti e anche dalle famiglie. Sono format alla moda e molto versatili come struttura.

Per entrare nella rete del franchising è comunque importante dimostrare di avere le credenziali per poter gestire l’attività, ovvero non essere andati incontro a procedimenti fallimentari o similari e lo stesso vale per quanto riguarda le procedure penali. Oltre a rispettare i requisiti richiesti dalla casa madre.

Tipologia di fast food in franchising

Una prima tipologia di fast food è quella della friggitoria, che prevede la presenza di un furgone e di una friggitrice industriale nella quale sarà possibile cuocere le diverse tipologie di cibo, dalle patate fritte fino al misto di pesce.

L’Ape Fast Food permette invece di attirare l’attenzione, non avere un posto fisso di vendita e di cuocere diverse tipologie di cibo.

A queste prime due categorie si aggiunge la paninoteca, valido format soprattutto se aperta in zone dove sono presenti scuole, università e aziende, che attirano i clienti.

Hamburgeria ed altre attività similari, dove una sola pietanza sarà la sola protagonista, rappresenta quel tipo di attività che potrete sfruttare seguendo il trend di mercato e che vi permetterà di creare il vostro futuro imprenditoriale.

Come si apre un fast food in franchising

Per aprire un fast food in franchising è necessario inviare la propria richiesta al marchio alla ricerca di una nuova sede nella quale operare: se nella propria città quel marchio dovesse mancare, con buona possibilità sarà possibile avere l’occasione di avviare il proprio negozio senza grosse complicazioni.

Ovviamente occorre scegliere un locale con una buona localizzazione, il quale deve essere dotato di servizi igienici. Spesso il franchisor visita il locale ed aiuta il franchisee nella riveca.

Svolta questa particolare fase occorre aprire la partita IVA e inviare la documentazione di inizio attività al Comune.

Successivamente sarà necessario anche prendere in considerazione un ulteriore dettaglio: mettersi in regola con le certificazioni ed i requisiti imposti delle USL.

La normativa prevede anche che i cibi vengano conservati seguendo determinate regole, differenti a seconda della tipologia di cibo, così come occorre che questi vengano cotti sfruttando strumenti sempre igienizzati.

Infine occorre effettuare i primi investimenti, ovvero acquistare strumenti che non sono coperti dal marchio e pubblicizzare il locale, nonché assumere collaboratori “giusti” che rappresenteranno il motore per una corretta gestione del locale.

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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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