Attualità

Mostra fotografica Magnum Manifesto all’Ara Pacis di Roma

Dal lontano 1947, anno della sua fondazione, la celebre agenzia Magnum Photos arriva in Italia per la prima volta. È il monumentale Ara Pacis della capitale ad ospitare la mostra Magnum Manifesto dal giorno 7 febbraio al 3 giugno 2018, promuovendo l’iniziativa che ha rivoluzionato la storia di questi ultimi 70 anni: raccontare il mondo e l’uomo attraverso il fotogiornalismo.

Un lungo viaggio tra gli scatti più significativi del nostro tempo, a stretto contatto con realtà variegate  immortalate in modo artistico ed innovativo, come d’altronde avrebbero voluto Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour, artefici del tuffo profondo tra le evoluzioni del ‘900. Non un semplice album, ma un vero e proprio racconto storico quello inaugurato dalla mostra a Roma, tappa fondamentale del tour globale iniziato all’International Center for Photography di New York. Per questa occasione l’agenzia avrebbe scelto di raccogliere e mostrare alcuni dei più celebri elementi Magnum, proponendo un percorso espositivo settoriale in cui distinguiamo sezioni diverse ma contigue. Dopo una breve illustrazione dedicata alle origini della Magnum Photos, si è proiettati nel grande universo del fotogiornalismo, per conoscere l’uomo e la sua azione nel mondo passo dopo passo con la sezione “1947-1968: Diritti e rovesci umani”. Con successione cronologica si stagliano sulle pareti colorate dell’Ara Pacis scatti storici che raccontano le battaglie, le sofferenze, ma anche le grandi conquiste in termini di dignità umana, uguaglianza e diritti. Sono tutte in bianco e nero, ma dal contenuto dipinto di significato, le foto che ritraggono le società del mondo alla ricerca del proprio ordine e della libertà: “Register now for freedom now” recita il manifesto sventolato da un uomo di colore fuori dalla porta di un’abitazione.
Con un salto breve la collettività si trasforma in intimità con Elliott Erwitt, che celebra l’essenza dei rapporti umani ritraendo artisticamente il contatto, ma anche il silenzio eloquente tra una madre e il suo bambino. Così la donna, americana, asiatica, africana o spagnola, torna a dominare la scena con Susan Meiselas, autrice nel 1948 di un lungo lavoro sulle spogliarelliste del nordest degli Stati Uniti. Ma non si ferma a questo la Magnum Manifesto, “miracolo sin dalla sua nascita” come direbbe  David Chim Seymour.

Dagli anni ’50 l’agenzia arriva a testimoniare le tappe fondamentali della storia successiva, fino ad oggi. Con la società moderna, il trionfo del social e lo scatto esplicativo di un iPhone con gps, lo scalpore francese dopo la strage di Nizza e le riprese del mondo in guerra, si chiude il viaggio di emozioni e riflessioni, fatto di arte, naturalezza e colori.

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