Musica

Intervista a DJ JAD (Articolo 31 2.0), in radio con “Domani… Refresh”

Questo degli Articolo 31 2.0 è un ritorno quanto mai gradito, frutto degli ideali e dei valori che Dj Jad non ha mai perso. Dopo vari dischi pubblicati come solista, il disc jockey milanese torna con una nuova formazione con il singolo “Domani… refresh”, in rotazione radiofonica dal 23 giugno. Lo abbiamo incontrato per voi, per ascoltare quelli che sono i suoi propositi musicali e le motivazioni che lo hanno spinto a questo apprezzato ritorno alle origini.

Cominciamo parlando dei nuovi Articolo 31 2.0 cosa rappresenta per te questa nuova esperienza? “Dopo la divisione degli Articolo 31 sono andato negli Stati Uniti per scoprire sonorità e stimoli nuovi, al mio ritorno mi sono dedicato a progetti underground, preferendo artisti di strada a colleghi famosi, perché in un certo senso hanno più fame di esprimersi. Dopo vari tentativi in cui ho cercato di contattare il mio ex socio per parlare di una reunion, ho dovuto fare i conti con la realtà ma anche con la mia esigenza di tornare ad esprimermi attraverso quei valori che fortunatamente non mi hanno mai abbandonato. Un clima positivo che mi porta a star bene attraverso la musica che faccio e, di conseguenza, spero di provocare lo stesso effetto in chi mi ascolta”. 

Operazione nostalgia o una sorta di sequel di quello che è stata una serie fortunata di successi durata oltre quindici anni? “Io la vivo e la sento come una continuazione, ti racconto un aneddoto: lo scorso 1 maggio siamo ripartiti ufficialmente con un grande concerto in Piazza Maggiore a Bologna, in quell’occasione la sensazione che ho provato era quella di non essere mai sceso da quel palco. Nonostante sia passato del tempo, ho sentito la stessa energia di quando avevo vent’anni. Negli anni ’90 siamo stati tra i primi ad importare e a sperimentare un genere nuovo per l’Italia, questo è quello che vorrei continuare a fare con altri stili e contaminazioni”.

Hai da poco lanciato il singolo “Domani… refresh”, che anticipa l’uscita di un nuovo disco previsto per l’autunno. Cosa puoi anticiparci a riguardo? “Al momento sono al 30% della fase realizzativa del disco, sto cercando di rendere attuali i grandi successi del passato ma anche di selezionare materiale inedito degno della nostra storia. Un equilibrio che nella musica si è un po’ perso e che sto cercando di recuperare con dedizione e creatività. Sto cercando di realizzare delle belle collaborazioni, tirando dentro amici e artisti che a me piacciono, perché l’album non ha un frontman e, piano piano, sto costruendo questo magnifico puzzle musicale. E’ un’evoluzione del passato in cui, pur mantenendo lo stesso spirito, non ci sono regole o stili ben precisi. Avrà sicuramente un’impronta molto funky, che è un genere che da sempre mi appartiene parecchio. Più dei contenuti, che ancora sono in fase di realizzazioni, posso anticiparti sicuramente cosa non ci sarà: tutto ciò che può essere definibile come scontato o costruito a tavolino, questo posso assicurartelo”.

L’anima di questo nuovo gruppo naturalmente sei tu, ma ci sono altri sei componenti. Ce li presenti? “La voce maschile è Pino Peepse, artista e amico che ha collaborato più volte in passato nei miei progetti; la cantante Tiziana Muciaccia che si è una grande professionista ma anche una mia vecchia seguace, che mi supporta da quando era bambina e che ora condivide il palco con me; il bassista Ruggero Balzano; il batterista Francesco Frums; il tastierista Zed e il chitarrista Claudio Kougla specializzato anche negli effetti. E’ una bella squadra, io sono fiero e orgoglioso dei miei compagni di viaggio con i quali ho trovato subito un’affinità pazzesca”.

A cosa si deve la scelta di non rimpiazzare J-Ax con un altro frontman ma di trasformare un duo in una squadra a più elementi?
“Sarebbe stato più semplice per me sostituire il mio ex socio con un altro rapper, oggi ce ne sono talmente tanti, ma non è questo lo spirito di questo progetto, anche perché nel disco ci sarà più melodia che rap. Più che una scelta, poi, è stata una conseguenza spontanea del lavoro che ho continuato a fare negli ultimi anni. Io sono rispettoso del mio passato, non lo rinnego, e ho deciso di tornare a valorizzarlo. Gli Articolo 31, per me, non devono avere un leader, ma un’anima e un’identità su cui costruire una squadra che faccia propri quegli stessi ideali”.

Com è cambiato, secondo te, il mondo della discografia rispetto a quegli anni? “La musica con la emme maiuscola è un po scomparsa, una hit di dieci anni fa è ancora attuale ed è in grado di restare nel tempo, un successo di oggi dura al massimo qualche settimana. Tutto è molto più veloce, i tempi sono cambiati, con un meccanismo irreversibile che si è innescato e che non lascia spazio agli evergreen. Il meccanismo discografico che si è innescato in questi anni ha portato l’avvento dei talent show, che hanno messo da parte i grandi protagonisti della musica italiana, appiattendo il valore delle proposte in circolazione. E’ diventato un mercato fast food, i discografici di oggi non sono più degli artisti, ma dei cassieri del McDonald’s che ti servono il panino del momento. Fattori positivi ce ne sono, come l’ottimo ritorno del disco vinile, ed è su quelli che bisogna lavorare e andare avanti”. 

Sono tante le date che proseguiranno nelle prossime settimane in giro per l’Italia, cosa deve aspettarsi il pubblico che decide di venirvi a vedere dal vivo? “Abbiamo già testato un po’ di reazioni con il pubblico che è già venuto a vederci nelle prime tappe, diciamo che inizialmente sono un po’ diffidenti e attenti a capire cosa sto facendo ma, tempo qualche canzone, saltano tutti. Questa è la gratificazione più grande, perché avverto la stessa energia del passato. C’è grande partecipazione, voglia di divertirsi, di rivivere certe emozioni che sono andate perse e questo artisticamente mi appaga moltissimo”.

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