Attualità

Aquarius: navi italiane accompagneranno i migranti a Valencia

I migranti dell’Aquarius andranno a Valencia? È quello che la gente comune si sta chiedendo in queste ore.

Il personale della Ong, è incredulo. Trattative interminabili. I viveri che cominciano a scarseggiare. Gli appelli della comunità internazionale si moltiplicano: l’Onu, i commissari Ue, Berlino. La situazione a bordo dell’Aquarius «è stabile» ma gli «inutili ritardi» allo sbarco dei migranti «stanno mettendo a rischio le persone vulnerabili». Lo scrive in un tweet Medici senza frontiere sottolineando che si tratta in particolare di sette donne incinte e 15 persone ustionate, oltre a parecchi migranti con sintomi di ipotermia.

Questa mattina dai microfoni di Radio Capital, durante la trasmissione “Circo Massimo” il ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli ci ha informato che i naufraghi a bordo dell’Aquarius saranno trasferiti «su navi italiane e condotti a Valencia». Il viaggio richiederà quattro giorni. Sull’Aquarius resterà un centinaio di migranti. Il programma prevede che una parte dei migranti a bordo della Aquarius saranno trasferiti su due navi: una della Marina militare e una della Guardia costiera.

Questa decisione è stata presa ieri notte nel vertice con il Presidente del Consiglio Conte insieme con i vice-ministri e i vertici dell’aeronautica e della marina militare.

Come si ricorderà, ieri di fronte al rifiuto di Malta e dell’Italia di accogliere la nave con 629 migranti a bordo, si era fatta avanti la Spagna. L’imbarcazione, aveva fatto sapere nel pomeriggio il neo premier Pedro Sanchez, verrà accolta nel porto spagnolo di Valencia: «È nostro dovere contribuire a evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone».

Ma il porto di Valencia è lontano e richiede diversi giorni di navigazione. Troppi per una nave carica di persone. E con le «condizioni meteo in peggioramento la situazione può diventare critica», avvertiva Sos Mediterranée. L’incolumità delle persone a bordo «della nave Aquarius deve restare la priorità» aveva invocato l’Ong.

Danilo Toninelli, che ha parlato stamane a Circo Massimo su Radio Capital ha detto che sulla vicenda dell’Aquarius c’è stato «il giusto pragmatismo politico che prima non c’era. Nessuno prima parlava di Malta che rispondeva negativamente» alle richieste di accoglienza.

Per Toninelli non si è messo in pericolo la vita di nessuno e i migranti sono stati «soccorsi da navi italiane». Il Ministro ha tenuto ad informare i cittadini che «stamattina abbiamo mandato viveri, monitorato la situazione dei passeggeri per mettere in sicurezza le donne incinte ma hanno rifiutato. Stamane manderemo vedette e navi per portarli verso Valencia».

Toninelli

Toninelli ha chiarito anche uno dei principali dubbi circolati in questi giorni sulla vicenda della nave Acquarius: se non abbia prevalso la linea del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Capisco che da un punto di vista giornalistico, si vuole creare sempre la figura del vincitore e di chi comanda», ha detto, ricordando che «il Movimento 5 Stelle ha sempre lottato fortemente con il business dell’immigrazione. Ora, abbiamo messo i nostri tecnici al lavoro per trovare quelle soluzioni che finora non sono state date. C’è stata una condivisione all’interno del governo totale».

Ha inoltre precisato che: «La chiusura dei porti non è mai stata all’ordine del giorno. Una volta salvati i migranti l’area più vicina era La Valletta». Toninelli ha affermato che «Salvini non ha mandato nessuna lettera. La lettera di Salvini è una totale fake news. Esiste una email inviata dalla guardia costiera al porto della Valletta per chiedere di aprire i porti. La chiusura dei porti italiani non è mai stata all’ordine del giorno».

«L’Italia è il paese «che ha salvato il maggior numero di vite. Nessuno si deve permettere – ha attaccato – di abbinare la parola xenofobia all’Italia e a questo governo. Il torto sta nelle case degli altri, negli altri paesi. L’Italia è stata lasciata sola».

Con la vicenda dell’Aquarius è «stata messa una prima pietra. Altrimenti, oggi l’Italia sarebbe ripartita come è avvenuto per i governi precedenti. Siamo persone pragmatiche e vogliamo risolvere i problemi. Non è più possibile che l’Italia debba impegnare così tante risorse per risolvere un problema che non è solo suo».

E quindi cosa succederà con le prossime navi? Toninelli fa sapere che «Ogni situazione è diversa. Dipenderà da dove sono stati salvati e da chi».

E a proposito di prossime navi, è previsto per domani mattina alle 8 l’arrivo a Catania di nave «Diciotti» della Guardia costeria, con 937 persone a bordo. I migranti sono stati soccorsi in diversi interventi nel Mediterraneo centrale. Recuperati anche due cadaveri. La nave, in considerazione del gran numero di persone e del peggioramento delle condizioni meteo, procede con maggiore cautela.

Amaro il commento su tutta la vicenda del fondatore di “Libera”, don Luigi Ciotti: «Davanti a questi fatti drammatici provo tanta nostalgia di umanità, stiamo parlando di persone. Resistere oggi significa esistere».

Intanto oggi a Milano alle ore 18 l’associazione «Insieme senza muri» sarà in piazza perché «non possiamo rimanere indifferenti a quanto sta avvenendo nei nostri mari, non c’è ragione di stato che valga più della vita umana». 

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