Attualità

Papa Francesco, consegnati i palli ai nuovi cardinali: “Apostoli in cammino”

Si è svolta stamani la Celebrazione Eucaristica nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo durante la quale è avvenuta la benedizione e la consegna dei Palli ai cinque nuovi cardinali creati nel concistoro di ieri 28 giugno 2017 da Papa Francesco. Al centro dell’omelia di oggi, il Pontefice ha posto tre parole importanti: “Confessione, persecuzione e preghiera”. La celebrazione di oggi sarà probabilmente ricordata anche per un evento particolare ovvero le pesanti accuse di pedofilia al cardinale australiano Pell, il quale sta ritornando in Australia per essere presente al processo, gettando così buio nella chiesa.

Chi sono i Santi Pietro e Paolo?

Persone e personalità diverse, da una parte Pietro, un pescatore galileo a Cafarnao, dall’altra Paolo di Tarso, un esattore delle tasse e un violento persecutore di cristiani, ma entrambi le loro storie hanno posto le radici per la fede cristiana. Entrambi martiri, hanno incarnato la figura del discepolo dedito all’insegnamento del maestro fino alla fine della loro vita divenendo così testimoni della fede cristiana. A tal proposito è opportuno indicare un commento di Enzo bianchi, già priore della comunità di Bose: “A Roma Pietro ritrova Paolo. Non sappiamo se nel quotidiano della testimonianza cristiana, ma certamente nel segno grande del martirio. Paolo, l’altro, l’apostolo differente, posto accanto a Pietro nella sua alterità, quasi a garantire fin dai primi passi che la Chiesa cristiana è sempre plurale e si nutre di diversità”.

Le parole di Papa Francesco nell’omelia: “Confermati a vivere per il gregge”

“Chiediamoci se siamo cristiani da salotto, che chiacchierano su come vanno le cose nella Chiesa e nel mondo, oppure apostoli in cammino, che confessano Gesù con la vita perché hanno Lui nel cuore”. Con queste parole, si è rivolto stamani Papa Francesco ai nuovi cardinali che hanno ricevuto il Pallio ovvero quella stola di lana bianche con le croci nere, che viene indossata dai vescovi in segno di vicinanza alla sede apostolica. Le tre parole: confessione, persecuzione e preghiera, hanno fatto da leitmotiv nell’omelia di Francesco, il quale ha così spiegato:

  • Confessione: “La confessione è quella di Pietro nel Vangelo, quando la domanda del Signore da generale diventa particolare. Perché a poco serve conoscere gli articoli di fede se non si confessa Gesù Signore della propria vita. Oggi Egli ci guarda negli occhi e chiede: “Chi sono io per te?”. Come a dire: “Sono ancora io il Signore della tua vita, la direzione del tuo cuore, la ragione della tua speranza, la tua fiducia incrollabile?”. Con San Pietro, anche noi rinnoviamo oggi la nostra scelta di vita come discepoli e apostoli”.
  • Persecuzione: “Non solo Pietro e Paolo hanno dato il sangue per Cristo, ma l’intera comunità agli inizi è stata perseguitata. Anche oggi in varie parti del mondo, a volte in un clima di silenzio – non di rado silenzio complice –, tanti cristiani sono emarginati, calunniati, discriminati, fatti oggetto di violenze anche mortali, spesso senza il doveroso impegno di chi potrebbe far rispettare i loro sacrosanti diritti”.
  • Preghiera: “La preghiera è l’acqua indispensabile che nutre la speranza e fa crescere la fiducia. La preghiera ci fa sentire amati e ci permette di amare. Ci fa andare avanti nei momenti bui, perché accende la luce di Dio. Nella Chiesa è la preghiera che ci sostiene tutti e ci fa superare le prove. La preghiera è la forza che ci unisce e sorregge, il rimedio contro l’isolamento e l’autosufficienza che conducono alla morte spirituale”.

Oltre ai cinque cardinali, hanno ricevuto il pallio altri 31 arcivescovi metropoliti, niente di strano se non per il fatto che sono tutti stranieri, l’unico italiano ad aver ricevuto il Pallio è stato monsignor Giovanni Accolla, vescovo di Messina.

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