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Usa fuori dall’accordo di Parigi? Conseguenze della possibile scelta di Trump

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump avrebbe deciso di “sottrarre” gli Usa dall’accordo di Parigi sul clima. Lo riferisce  in queste ore il sito web Axios citando due fonti vicine all’amministrazione. Non si ha comunque ancora la conferma ufficiale della decisione; per la stessa si è pronunciato lo stesso Trump via Twitter, asserendo “Annuncerò la mia decisione sugli accordi di Parigi nei prossimi giorni, faremo l’America di nuovo grande“. Sempre il sito Axios, domenica scorsa, riportava infatti che Trump aveva già confidato l’intenzione ai suoi collaboratori più stretti. 

Gli scenari ipotetici innescabili con questa decisione

E’ già al lavoro Scott Pruitt, a capo dell’agenzia per la difesa dell’Ambiente – Epa – con un nutrito team di esperti, per definire congiuntamente i dettagli di questo ritiro e come il tutto verrà eseguito. A questo punto resterebbe però da stabilire se avviare un completo ritiro formale (la cui durata si protrarrebbe in un arco di tempo di tre anni) o arrivare all’uscita dal trattato delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che potrebbe essere una soluzione più veloce (e porterebbe via “appena” un anno)ma anche, indubbiamente, più estrema.

I media americani non hanno perso tempo a rilanciare la notizia, che sta rimbalzando dalla Abc alla Cbs e che sta alimentando i dubbi e le domande in merito alla questione, giacché entrambe hanno confermato le indiscrezioni trapelate su Axios con proprie fonti interne alla Casa Bianca. L’uscita degli Usa dall’intesa di Parigi rappresenterebbe a quel punto il vero “manrovescioalle politiche ambientali di Obama, oltre a mandare al resto del mondo il messaggio chiaro e deciso sulla questione che la lotta al cambiamento climatico non sarebbe più priorità di Washington e, conseguentemente degli Stati Uniti per i prossimi anni.L’uscita degli Usa inoltre, minaccerebbe la tenuta dell’intero accordo, visto il ruolo decisivo avuto da Obama nel successo di Parigi.

Usa fuori dall’accordo sul clima: cosa ne pensa l’Italia

Interrogato il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti si evince la volontà di non volersi ancora sbilanciare. Vi è indubbiamente fiducia in merito alla questione dopo l’ultimo G7 a Taormina, certezza rafforzata dal fatto che tutti gli altri stati intervenuti continueranno sulla linea discussa e decisa, nonostante quel che decideranno gli americani. Ma interessante è il punto di vista di Galletti, che opera un parallelismo fra economia americana e ambientale, definendole strettamente correlate. Asserisce in merito “Saranno gli americani a non seguire Trump se Trump non seguirà Parigi, nel senso che l’economia – e l’economia americana l’ha capito bene – deve passare attraverso l’economia ambientale, perché l’economia circolare, con buone pratiche ambientali, sarà quella competitiva nella quarta rivoluzione industriale“.

L’Unione Europea e la Cina corrono ai ripari

Da questo possibile cambiamento di rotta da parte di Trump l’Unione Europea e la Cina provvedono prontamente a rafforzare i propri legami sul clima e creano una nuova alleanza “Green“. A scriverlo, in esclusiva  è il Financial Times che ha visionato dei documenti alla vigilia del vertice Ue-Cina, che illustrano come Bruxelles e Pechino intendano snellire, velocizzando, le misure per realizzare “l’irreversibile abbandono dei combustibili fossili per implementare lo storico traguardo dell’accordo di Parigi“. “Questa nuova collaborazione“, scrive ancora il Financial Times “verrà annunciata venerdì al vertice dei leader Ue con il premier cinese Li Keqiang”.

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