Governo M5S-Lega: Berlusconi si fa da parte
Quando nessuno se lo aspettava quasi più è arrivato il colpo di scena: Berlusconi ha garantito che non ostacolerà un potenziale governo M5S-Lega. La condizione imposta da Di Maio a Salvini sin dall’inizio, cioè di lasciare il Cavaliere fuori dalla porta, sembra così venir soddisfatta.
In una nota giunta in serata Berlusconi ha dichiarato che “un governo M5S-Lgea non segna la fine dell’alleanza di centro-destra. Rimangono le tante collaborazioni nei governi regionali e locali, rimane una storia comune, rimane il comune impegno preso con gli elettori”. Ed ha aggiunto: “Se un’altra forza politica della coalizione di centro-destra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i cinque stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali.”
“Il paese da mesi attende un governo. Continuo a credere che la soluzione della crisi più naturale, più logica, più coerente con il mandato degli elettori sarebbe quella di un governo di Centro-Destra, la coalizione che ha prevalso nelle elezioni, guidato da un esponente indicato dalla Lega, governo che avrebbe certamente trovato in Parlamento i voti necessari per governare. Questa strada non è stata considerata praticabile dal Capo dello Stato. Ne prendo atto. Se un governo M5S-Lega non potesse nascere, nessuno potrà usarci come alibi di fronte all’incapacità di trovare accordi fra forze politiche molto diverse”.
La palla adesso passa a Di Maio e a Salvini. Il quirinale ha già fatto sapere di aver ricevuto richiesta di ritardare la convocazione dell’eventuale Premier tecnico. Stando a Di Maio, l’eventuale intesa si snoderà su tre step. Prima sarà necessario trovare un accordo asui temi. Solo secondariamente si passerà al nome del prossimo candidato alla presidenza del Consiglio dei Ministri.