Politica

Scontro M5s Lega sul Decreto Fiscale

Mentre si parla di pace fiscale scoppia la guerra politica tra Movimento 5 Stelle e Lega, pomo della discordia il Decreto Legge Fiscale.  I toni dello scontro si accendono con il Premier Conte e Di Maio che annunciano la convocazione di un nuovo consiglio dei Ministri mentre Matteo Salvini comunica che non vi prenderà parte. Uno dei due vicepremier conferma il decreto e dichiara:<< Nessuna manina. Non ci sono né complotti né alieni o scie chimiche. Governo dura 5 anni>> dichiarando poi che non prenderà parte al consiglio perché occupato. Il secondo vicepremier ritiene necessaria la riunione al fine di evitare di porre il veto sul presunto condono fiscale e dice:<< Tema politico. Chiarimento in Cdm o a vertice. Non possiamo votare uno scudo penale>>. Il Premier non condivide il decreto rimandandolo ad un secondo passaggio a Palazzo Chigi e annuncia:<< L’ho convocato io. Decido io che si svolgerà. Crisi di governo? Prospettiva futuribile, improbabile>>.

Un consiglio dei Ministri, fissato per sabato, che si preannuncia carico di tensione e che rischia adesso di essere boicottato dal leader della Lega, il tema della pace fiscale ha difatti scatenato gli animi all’interno della coalizione giallo-verde, una diatriba in cui è dovuto intervenire Giuseppe Conte che in giornata ha dichiarato:<< Sabato mattina ci sarà un Consiglio dei Ministri perché porterò il risultato della rilettura e avremo quindi la possibilità di confermare il testo o, nel caso di redimere qualche dubbio politico che è sorto>>. Un’affermazione in totale disaccordo col pensiero di Matteo Salvini che, quasi in contemporanea col Premier, aveva rimosso qualunque ipotesi di un nuovo consiglio dei Ministri:<< Domani inizio a Cles la mattina e finisco a Trento a tarda notte. Sabato mattina sono a Cernobbio, ho l’appuntamento con la Coldiretti e soprattutto con i miei figlio. Il paese è importante ma sono importanti anche i figli. Domenica ho il derby, entro in clima derby e non posso occuparmi d’altro>>, una netta presa di posizione in completo dissidio col Premier Conte che non ha tardato a rispondere:<< Se ci sarà Salvini al Cdm di sabato non lo so, perché c’è anche la campagna elettorale al nord. Il Cdm si svolgerà, l’ho convocato io. Il Premier sono io, decido io che si svolga un Cdm>>. Uno scontro verbale vero e proprio che ha causato reazioni in tutta la Lega che ha deciso di fare fronte comune col suo segretario arrivando a minacciare il boicottaggio sabato. Dall’altro lato della barricata il Movimento 5 Stelle, promotore del consiglio, il cui esponente di spicco Luigi Di Maio, al fine anche di smorzare i toni, ha dichiarato:<< Adesso il tema è politico e se è un tema politico ha bisogno di un chiarimento politico. La sede giusta è il Cdm ma possiamo fare anche un vertice prima, lo spread è a 327 perché i mercati pensano che il governo non sia più compatto>>, ha poi specificato sul tema del decreto:<< in nessun programma elettorale del Movimento 5 Stelle , né della Lega, né del programma di Governo c’è un salvacondotto per chi evade le tasse. Sapeva benissimo la Lega che non poteva entrare quel testo e che noi non lo voteremo. Questi sono reati che noi non possiamo scudare, da cui non possiamo rendere immuni i furbi>> e infine ha minimizzato sull’assenza del suo alter ego Matteo Salvini, perdonato per una sua eventuale assenza. Luigi Di Maio tende la mano al leader della Lega e lancia messaggi rassicuranti sulla tenuta del Governo:<< Chi crede che sia suonato il requiem per il Governo si sbaglia di grosso. L’irrigidimento di queste ore và risolto. Sono contento che il Premier Conte abbia convocato una riunione>>. Il Decreto Fiscale, come ovvio, esercita una notevole pressione sul Governo messo già a dura prova dai vertici europei e il dissidio interno appare oggi alquanto insolito e inopportuno, eppure testimonia in maniera emblematica la vivacità delle due anime politiche oggi al potere.

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