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Mariarosaria Ruotolo, intervista esclusiva

Daniela Merola intervista in esclusiva per Newsly la poetessa Mariarosaria Ruotolo. Giovanissima, nata a Maddaloni (Caserta) nel 1999, ha subito mostrato doti artistiche appassionandosi alla canzone napoletana, al canto e in seguito alla poesia.

Ha partecipato a vari concorsi letterari e di poesia e ha colpito sia pubblico che critica per le sue doti e per la sua maturità di pensiero. La sua poetica si può definire di denuncia sociale. Ha pubblicato a dicembre 2017 la raccolta di poesie “Pathos” edita da Pluriversum Edizioni.

L’intervista

Mariarosaria Ruotolo, giovanissima e già molto in gamba, posso definirti una giovane donna che sta sbocciando. Come mai una ragazza di 18 anni si dedica alla scrittura e alla poesia e non alle frivolezze della sua età?

Sono una diciottenne come tante altre, utilizzo la scrittura, la poesia come una delle mie valvole di sfogo. Ma non solo, sono un’appassionata del canto che ho studiato per qualche anno, attualmente studio teatro e mi dedico al giornalismo e alle attività nel sociale, vivo la vita in mezzo alla gente, a contatto con chiunque, forse sono le mie tante esperienze che mi hanno resa, a detta di molti, “più matura della mia età”.

Da quando hai sentito dentro di te che avevi qualcosa da esprimere?

Penso che ognuno abbia qualcosa da esprimere. Non c’è un momento esatto in cui l’ho capito, forse l’ho sempre pensato e mi sono creata autonomamente delle strade e dei modi per far sentire sempre la mia voce e per difendere i miei ideali.

Parliamo del mondo dei giovani, tu come lo vedi, che sentimenti provano i giovani come te verso la società di oggi?

I giovani sono i destinatari del mio libro, credo tantissimo nei miei coetanei. Essere stata definita, più volte, “Una voce giovane per i giovani” mi fa molto onore perché penso che aldilà di tutto ci siano ancora tantissimi ragazzi che, come me, credono nei valori della vita e si impegnano per migliorarsi ogni giorno.

Hai pubblicato “Pathos” per Pluriversum Edizioni, vogliamo parlarne?

“Pathos” è un diario personale divenuto pubblico. Al suo interno c’è un pezzo del mio mondo: le mie paure, le mie gioie, le mie speranze, le mie denunce. Il titolo e il filo conduttore dell’opera è l’-emozione-, in tutte le sue sfumature.

Non è una tradizionale raccolta di poesie e mi piace la struttura che hai dato ai versi e alle varie sezioni in cui essi si trovano. Hai unito la lingua italiana, la lingua napoletana, la lingua inglese e la lingua latina in un unico percorso. Trovo la cosa molto interessante anche perché sono quattro lingue assolutamente vive. Come ti è venuta questa idea?

Quest’idea è nata dalla voglia di creare un connubio tra l’italiano, l’inglese, la nuova lingua mondiale e la vecchia lingua latina che deve fare da sfondo alla cultura di ogni italiano, in questa scelta ha sicuramente investito un ruolo fondamentale la mia impostazione classica, poi ho deciso di dare un valore aggiunto alla mia “napoletanità”, aggiungendo delle poesie in lingua napoletana: sono letteralmente innamorata della cultura, della storia e delle tradizioni del mio popolo.

Posso definire la tua poesia di denuncia sociale?

Assolutamente sì, molte delle mie poesie sono di denuncia sociale, il percorso di laurea che ho scelto per il mio futuro è in linea con la denuncia ai meccanismi scorretti. Ho scelto, infatti, la facoltà di Giurisprudenza.

Quali sono le tue opinioni riguardo i tuoi coetanei che non trovano una propria strada, quali consigli vorresti dare?

Non mi sento in grado di poter dare consigli a qualcuno, direi semplicemente loro di non arrendersi mai e di essere sempre il meglio di ciò che sono, l’unica persona da non deludere mai siamo noi stessi.

Le tue aspirazioni per il futuro?

Sono un’appassionata di politica. La mia ambizione sarebbe la magistratura, ma non ho intenzione di precludermi alcuna strada, mi piacerebbe lavorare con e per gli altri, portando in alto i miei valori e offrendo sempre, anche grazie alla scrittura, il mio contributo valido per rivoluzionare i sistemi scorretti della mia amata Italia. Vedremo cosa mi riserverà il futuro, augurandomi di poterlo sempre accogliere con professionalità ed instancabile voglia di fare.

DANIELA MEROLA.

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