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Ilva aumenta del 30% i tumori in città, il Sindaco: “Dati inquietanti”

Aumentate patologie respiratorie nei bambini dai 0 ai 14 anni.

“Ho già l’ordinanza di chiusura per tutto lo stabilimento da affidare al prefetto. Ho chiesto alla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, di validare scientificamente il rapporto presentato dalla Regione Puglia che individua nell’Ilva la causa di un eccesso di malattie e mortalità a Taranto. Attendo una settimana”. Sono le parole usate dal sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, riportate da “Repubblica”. Il primo cittadino, durante una conferenza stampa, ha spiegato la sua posizione in merito ad uno studio redatto dal centro salute e ambiente della Regione Puglia, in collaborazione con il dipartimento d’epidemiologia del Lazio, della Asl di Taranto, di Arpa Puglia e di Ares Puglia. L’allarme è stato lanciato durante la giornata del 3 ottobre dal governatore Michele Emiliano in cui illustra come tra i bambini d’età dai 0 ai 14 anni, ci siano stati ricoveri importanti. I ricoveri riguardano patologie respiratorie con un aumento del quasi il 30% dai quartieri vicini all’Agip – Ilva: il 24% dal quartiere Tamburi e il 26% dal quartiere Paolo VI, quartieri popolari che attorniano l’industria siderurgica. Il sindaco: “Sono dati inquietanti, li conosciamo soltanto oggi nonostante a quanto pare fossero pronti da mesi”.

Sindaco: “La Regione deve anche considerare il Comune”.

Il primo cittadino ha poi aggiunto: “Da sempre chiediamo il parere di una autorità al di sopra delle parti, un organo tecnico che avalli scientificamente quei dati perché l’anidride solforosa, per esempio, non la produce soltanto l’Ilva”. Lo studio epidemiologico, di base, ha anche segnalato l’aumento di tumori in città proporzionalmente all’aumento di produzione nell’Ilva. Il sindaco ha poi continuato: “Se ci saranno conferme non posso far altro che difendere la salute dei cittadini e fermare lo stabilimento”, continuando a spiegare come “La Regione fa bene perché democrazia è partecipazione, ma non funziona soltanto in maniera unilaterale: la Regione deve anche considerare il Comune”. Già negli anni scorsi il sindaco Stefàno aveva tentato l’ordinanza urgente: nel 2010 ordinò all’Ilva dei Riva di ridurre le emissioni di benzopirene entro 30 giorni, ma il Tar di Lecce accolse il ricorso di Ilva annullando il provvedimento. Ora il sindaco ha aggiunto: “Sono pronto a farne un’altra, poi faranno ricorso alla magistratura amministrativa: è un loro diritto”, conclude Stefàno. Dopo aver presentato i dati epidemiologici, la giunta regionale ha disposto, davanti alla Corte costituzionale, che si avvarrà della legge numero 151/2016 che stabilisce le modalità di cessione dello stabilimento ai privati.

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