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Fallimento Parma Calcio, Leonardi: “Società già spolpata”

E’ servito un po’ di tempo prima che l’ex amministratore delegato del Parma Calcio Pietro Leonardi, contestato dalla tifoseria gialloblu, decidesse di raccontare l’inizio del dramma che ha portato al crack della storia società emiliana. Le ultime notizie di calcio quindi si soffermano su una vicenza ancora molto attuale.

Due anni dopo il tragico fallimento, l’ex dg si sfoga in un’intervista: “I debiti li ho trovati quando sono arrivato: erano circa cento milioni, in parte ereditati dalla gestione Tanzi, in parte fatti nei primi anni di presidenza Ghirardi con campagne acquisti scriteriate, con passivi di trenta e quaranta milioni a stagione. Il Parma era già stato spolpato”.

Lo stesso ex dirigente ha poi aggiunto: “Per la prima volta cominciai a pensare che poteva finire male. Eravamo stati travolti da eventi negativi. Avevamo già pianificato la stagione successiva. La qualificazione in Europa League ci avrebbe portato almeno 12 milioni di euro, avevo venduto Biabiany al Milan per 8 milioni di euro e tutti cercavano i nostri giocatori: eravamo come l’Atalanta quest’anno. Poi il caos: niente Europa League per un problema di incentivi all’esodo e Biabiany non supera le visite mediche. Bruciati 20 milioni in pochi giorni. Anzi, 33 milioni, perché nei mesi precedenti avevamo risolto tutte le problematiche con le società estere per non aver problemi con la licenza Uefa: pagati 13 milioni per chiudere tutti i contenziosi”.

Quale futuro per Leonardi, ancora nel calcio? “Ora voglio usare il calcio per aiutare i ragazzi che arrivano da altri paesi ad integrarsi in Italia. Andrò presto a Lampedusa e cercherò di portare alcuni giovani immigrati nelle Academy o nei settori giovanili di quelle squadre che vorranno aiutarmi in questo progetto. Ora sì che ci terrei ad avere una “scuderia” con centinaia di ragazzi…”

 

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