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Che cosa è successo a Torino?

Quando ormai è passato qualche giorno, iniziano a delinearsi i contorni di una serata da dimenticare. Da dimenticare sia per i risultati sportivi sia per quanto accaduto a Torino durante la partita ta Juventus e Real Madrid valida per la Finale di Champions League. Il bilancio finale parla di 1527 feriti (e le cause sembrano essere ormai chiarissime).

Tutto potrebbe ridursi a scene incontrollate di panico anche se la dinamica, precisa, dei fatti non è ancora davvero chiara. Secondo le prime testimonianze, da un lato della piazza si sarebbero udite alcune esplosioni; qualcun altro racconta di aver sentito distintamente qualcuno aver urlato “bomba” scatenando di fatto il panico; altri ancora raccontano di aver sentito un forte boato.

La certezza è che in Piazza San Carlo a Torino non c’è stata alcuna esplosione e sembrerebbe che si sia trattato probabilmente di qualcuno che avrebbe scatenato il panico, la fuga e la ressa (e i 1527 feriti). In un primo momento si era parlato di due ragazzi immortalati anche da alcuni video al centro della Piazza. Secondo le prime ricostruzioni (e le indagini della Procura) i due ragazzi sarebbero stati rilasciati dopo l’interrogatorio in procura. Oggi le indagini si concentrano su due ragazzi che, invece, si sarebbero trovati proprio alla destra del maxischermo proprio quando si sarebbe scatenato il panico.

Cosa è successo a Torino? Il dito puntato sulle misure di sicurezza

Le indagini faranno il proprio corso ma ciò che è certo è che le misure di sicurezza, in un evento come quello della Finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, sono state prese di mira praticamente da tutti. Quanto accaduto a Torino però è forse figlio di un problema sociale molto più pregnante. Si perché se è bastato sentire la parola “bomba” o se è bastata solo un’esplosione per scatenare quanto successo in Piazza Sa Carlo, è evidente che la paura è stata la causa principale della fuga e del panico in piazza.

Trentamila persone in piazza secondo gli ultimi dati. Il panico, la fuga e la paura di un attentato hanno causato 1527 feriti. Le testimonianze, in effetti, si concentrano proprio su questo: si è trattato di un falso allarme, ma se invece fosse stato un vero attentato?

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Massimo Esposito

Napoletano di nascita e cilentano d'adozione, è appassionato di letteratura sportiva e del Calcio Napoli. Nasce economista per svista con la grande necessità di comunicare e di trasmettere. Di condividere e di parlarne. Il tempo libero è dedicato alle sue grandi passioni, tra cui i cani. Massimo Esposito su Twitter
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