Cala il sipario in uno dei teatri storici di Roma. Luca Barbareschi, direttore artistico del Teatro Eliseo dal 2015, situato in via Nazionale, nel cuore di Roma, ha annunciato la chiusura del teatro. Il sito Ansa cita la motivazione di Barbareschi che ha così argomentato la sua scelta: “A causa dell’inerzia delle istituzioni e delle promesse eluse”.
A quanto pare il direttore dell’Eliseo, si era rivolto al Ministro dei beni e delle attività culturali, del turismo Dario Franceschini, preannunciando la chiusura del teatro se alcuni patti non fossero stati rispettati. Sempre l’Ansa riporta la risposta del Ministro della cultura, il quale afferma di rispettare e riconoscere la passione di Barbareschi e condivide le scelte fatte per la programmazione del teatro, ma che lui si trova costretto ad agire nei limiti della legge e del Fus.
A cosa di preciso facciano riferimento, si chiarirà il 15 marzo. Luca Barbareschi terrà una conferenza stampa per ufficializzare la chiusura dell’Eliseo e darne le motivazioni.
La storia dell’Eliseo: grandi attori sul palco
Il Teatro Eliseo nasce nel 1900 con il nome di Arena Nazionale. Originariamente era un piccolo teatro all’aperto che dava vita a spettacoli di varietà. A partire dal 1910 viene ricostruito in muratura e viene ribattezzato Teatro Apollo. Si cerca di accaparrare un pubblico più elegante con operette e opere liriche. Il Teatro si chiamerà Eliseo a partire dal 1918. Il vero grande periodo d’oro del teatro comincia nel 1935, quando una grandissima Anna Magnani entra a far parte della Compagnia del teatro.
L’Eliseo dagli anni ’30 ad oggi
L’Eliseo fu rinnovato e ricostruito nel 1938. A partire dagli anni Quaranta la vita del teatro è in ascesa: grandissimi attori calcano il palco dell’Eliseo. Anna Magnani e a seguire Marcello Mastroianni, Franco Zeffirelli, Vittorio Gassman, Paolo Stoppa, Giorgio Albertazzi, Ugo Tognazzi, Monica Vitti, Nino Manfredi e tanti tanti altri. Con la chiusura dell’Eliseo finisce un’era del teatro romano. Si chiuda il sipario, si spengano le luci. Solo il silenzio rimane in sala.
