Attualità

Il nuovo libro di Toni Capuozzo sul 68 presentato a Udine

Al Caffè Caucigh il Giornalista e scrittore ha presentato insieme all’amico e collega Andrea Valcic il suo ultimo lavoro, un libro che vuole essere una sorta di guida che accompagna il lettore attraverso i luoghi del’68 in Italia partendo proprio dal suo Friuli.

Jeans e camicia, nella semplicità che lo contraddistingue, ha spiegato come il ’68 sia stato vissuto da lui e dai suoi compagni in un Friuli comunemente considerato come luogo tranquillo se non dormiente rispetto ai più famosi episodi di Valle Giulia, Venezia alla mostra del Cinema, Milano o ancora il maggio parigino e la primavera di Praga. Tutti questi luoghi seppur geograficamente distanti erano accomunati da un senso di ribellione prevalentemente giovanile che mirava a smuovere le acque di una società dai valori retrivi e obsoleti, che vietava tutto ciò che al giorno d’oggi consideriamo normale divertimento. Ed ecco che anche l’Italia ha dato il suo contributo alla rivoluzione: dalla chiusura dei manicomi grazie a Franco Basaglia partendo da Gorizia, alla comunità di Don Mazzi all’Isolotto con le sue veglie contro la guerra del Vietnam ed ancora Don Lorenzo Milani e la sua lotta per dare consapevolezza dei propri diritti civili ad una comunità, quella di Barbiana, dove si conoscevano solo miseria ed ignoranza. Passando infine per le meglio conosciute rivoluzioni studentesche di Roma, Milano, Torino e quelle operaie di Marghera e Valdagno. Un libro, quello di Capuozzo, che da al lettore un punto di vista diverso paragonabile, come dice l’autore stesso, ad passeggiata nel bosco attraverso sentieri diversi da quelli tracciati.
Presenti all’evento alcuni suoi studenti e cittadini protagonisti della rivoluzione sia a Udine che a Trieste, i quali hanno intrattenuto il pubblico con aneddoti affascinanti e dal sapore leggendario per i giovani che non hanno potuto vivere il ’68 in tutte le sue sfaccettature e contraddizioni.

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