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Urbi et Orbi: La benedizione di Papa Francesco nel giorno di Natale

Piazza San Pietro ore 12:00, dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco, si affaccia per i tradizionali auguri di Natale ma anche per impartire la benedizione “Urbi et Orbi”. Nel messaggio, Papa Francesco ha fatto riferimento a Gesù Bambino, allargando così lo sguardo a tutti quei bambini che in questi anni stanno soffrendo a causa di guerre e conflitti.

È Natale!

“A Betlemme, dalla Vergine Maria, è nato Gesù. Non è nato per volontà umana, ma per il dono d’amore di Dio Padre”.

Quello pronunciato da Papa Francesco è un messaggio di pace, il quale si va a legare quasi con un filo conduttore, all’omelia pronunciata nella Veglia di Natale. Dio è assente ? No! Anche in quelle situazioni nelle quali pensiamo di no, Egli c’è ed è presente: “la fede del popolo cristiano rivive nella liturgia del Natale il mistero di Dio che viene, che assume la nostra carne mortale, che si fa piccolo e povero per salvarci. E questo ci riempie di commozione, perché troppo grande è la tenerezza del nostro Padre”.

Il privilegio degli ultimi

I primi a vedere Gesù furono i “pastori” i quali vengono definiti da Papa Francesco come: “uomini umili ma vigilanti”, ma che rappresentano un:“esempio per i credenti di ogni tempo che, di fronte al mistero di Gesù, non si scandalizzano della sua povertà, ma, come Maria, si fidano della parola di Dio e contemplano con occhi semplici la sua gloria”. Gli ultimi dunque, gli emarginati, sono i preferiti agli occhi di Dio, coloro che nella tragedia, trovano il coraggio, la forza e la speranza di rialzarsi con l’aiuto di Cristo.

Gesù nei volti di tanti bambini

Siamo forse stanchi ormai di sentire quanto accade nel mondo, guerre, tragedie, catastrofi   e conflitti stanno interessando molti uomini ma soprattutto molti bambini. Il Papa ha infatti ricordato il dramma di questi ultimi che soffrono a causa di tristi eventi per cui: “il Natale ci richiama al segno del Bambino, e a riconoscerlo nei volti dei bambini,

La Natività.

specialmente di quelli per i quali, come per Gesù, «non c’è posto nell’alloggio» (Lc 2,7)”. A questo punto, il Pontefice ha ricordato tutti quei bambini:

  • del Medio Oriente, che continuano a soffrire per l’acuirsi delle tensioni tra Israeliani e Palestinesi.
  • dei bambini siriani, ancora segnati dalla guerra che ha insanguinato il Paese in questi anni.
  • nei bambini dell’Africa, soprattutto in quelli che soffrono in Sud Sudan, in Somalia, in Burundi, nella Repubblica Democratica del Congo, nella Repubblica Centroafricana e in Nigeria.
  • nei bambini di tutto il mondo dove la pace e la sicurezza sono minacciate dal pericolo di tensioni e nuovi conflitti.
  • nei bambini i cui genitori non hanno un lavoro e faticano a offrire ai figli un avvenire sicuro e sereno.
  • nei molti bambini costretti a lasciare i propri Paesi, a viaggiare da soli in condizioni disumane, facile preda dei trafficanti di esseri umani.

Urbi et Orbi

La Benedizione “Urbi et Orbi” è quella benedizione che viene impartita nei periodi di Natale e Pasqua precisamente significa “Alla città ed al Mondo”. Tutti quindi ricevono la benedizione, il mondo intero, con la speranza che: “Come la Vergine Maria e san Giuseppe, come i pastori di Betlemme, accogliamo nel Bambino Gesù l’amore di Dio fatto uomo per noi, e impegniamoci, con la sua grazia, a rendere il nostro mondo più umano, più degno dei bambini di oggi e di domani”.

 

 

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