Televisione

Festival di Sanremo 2018: Pagelle Prima Puntata Conduttori

Si è conclusa la prima serata dell’atteso Festival della canzone italiana di Sanremo condotto da Baglioni. Un festival la cui conduzione almeno nella prima serata è apparsa sensata ma non entusiasmante. I cantanti hanno fatto i cantanti, i conduttori i conduttori e gli attori gli attori, dunque nessun ruolo è stato davvero snaturato, e, dopo l’incubo Garko, Favino ha ribaltato l’idea che anche gli attori possano calcare l’Ariston.

Baglioni non è un conduttore e si vede. Doveva essere, anzi è, il “dittatore” artistico ma ha lasciato spazio a chi sa davvero condurre un programma televisivo. Nella mia testa, forse perché amo una musica troppo retrò, mi aspettavo da parte sua un confronto sui temi e sulle scelte musicali con i vari artisti. Nulla di tutto questo è avvenuto, anzi il buon Claudio si è defilato fin da subito, ritagliandosi solo il ruolo di spalla all’esilarante comicità di Fiorello. Invece resta sublime quando si tratta di cantare e dimostra come l’età sia solo un numero, se si ha ancora quella voglia di musica e Claudio ne ha ancora da vendere.

Michelle Hunziker è la vera conduttrice di questa sessantottesima edizione del Festival. La bionda elvetica prende subito in mano il timone e conduce il Titanic canoro senza particolari pericoli e rischi di cadute. Certo all’inizio poteva evitare il bacio al marito Trussardi, che non vedeva da due settimane, ma resta comunque l’unica presenza in grado di limare le evidenti lacune da conduttore di Baglioni. Ottime anche le entrate nei momenti critici e in quei buchi dove sembrava esserci un vuoto. Anche la sua è stata una scelta sensata: non ha intrattenuto il pubblico, anzi ha lasciato questo compito ai più preparati Fiorello e Favino che hanno allietato il pubblico al meglio. Si è mostrata non stucchevole e pesante, anzi abbastanza solare, insomma una vera professionista che non ha esacerbato il pubblico.

Pierfrancesco Favino è la piacevole sorpresa di questo festival. Dopo l’ultima presenza di un attore nella conduzione del Festival, ossia quel Gabriel Garko che non entusiasmò nessuno, l’idea di avere un altro attore sul palco sembrava quanto meno azzardata e rischiosa. Per fortuna della Rai stavolta la scelta si è rivelata vincente e Favino è sembrato a suo agio sul palco. Anche qui l’intuizione di non snaturare l’attore si è rivelata buona, anzi hanno creato, e qui di editori sono stati bravi, delle situazioni ad hoc dove Favino ha potuto mostrare le sue indubbie qualità di attore e commediante. La sua performance dedicata ai grandi successi delle canzoni italiane è stata bella e coinvolgente e anche molto apprezzata sia dal pubblico presente nel teatro che negli spettatori da casa.

Capitolo a parte merita Fiorello. Io personalmente adoro la comicità naturale di Fiorello e vederlo sul palco mi ha strappato moltissimi sorrisi. Lo showman siciliano ha parlato di politica, Rai, sullo stesso Festival con la comicità e leggerezza che lo hanno sempre contraddistinto. Il “su le mani” rivolto a Orfeo assieme alla battuta sul candidato del Movimento 5 Stelle sono il mix perfetto di satira e comicità che hanno alleggerito e intrattenuto il pubblico. Infine la canzone con Baglioni, dedicata a una febbricitante Pausini in collegamento telefonico, è stata di una bellezza comica unica. Fiorello sa come tenere un palcoscenico pesante come quello del Festival e si è dimostrato anche ottimo co-conduttore per un futuro magari proprio in coppia con la Hunziker.

Infine Capitani Coraggiosi ritorna a calcare l’Ariston: il duo Baglioni – Morandi infiamma la platea con la canzone Se non avessi più te.

L’unica cosa che nella prima serata è sembrata mancare è stata la vivacità. Tolto Fiorello e la “nonna rock” nella canzone de Lo Stato Sociale, sia cantanti in gara che conduttori sono sembrati rigidi, ma comunque esuberanti nella personalità. La scenografia, anch’essa spettacolare, è sembrata fredda e futuristica, non adatta forse a un Festival che avrebbe dovuto esaltare i protagonisti, ossia i cantanti, e la personalità dei conduttori.

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Davide D'Aiuto

Laureato in Scienze dell'Informazione editoriale, pubblica e sociale, amo scrivere più di qualunque altra cosa al mondo. Il giornalismo è la mia vita. Quando non scrivo viaggio e scatto fotografie perché adoro scoprire il mondo e leggerlo come un libro.
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