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Installare un miniascensore in casa: ecco come fare

I mini ascensori sono una soluzione pratica ed economica per abbattere le barriere architettoniche in casa, migliorare l’accessibilità e aumentare il valore di mercato dello stabile. Ecco tutti i passi per installare un miniascensore: dai permessi necessari alla durata dei lavori.

Strumenti di elevazione sono sempre più richiesti anche nelle case private e nelle villette unifamiliari a più piani. La ragione è semplice: installare dei mini ascensori migliora la vivibilità degli appartamenti e garantisce più libertà e indipendenza a persone fragili o con disabilità. 

Questa è la ragione per cui i mini ascensori sono sempre più diffusi nelle case italiane, specialmente in quelle che non presentano le caratteristiche per l’installazione di un impianto tradizionale. Vediamo, allora, passo per passo, cosa fare per installare un miniascensore.

Richiedere i permessi non è sempre necessario

Partiamo dalla burocrazia, passaggio che spesso porta via molto tempo e risorse. Ricordiamo che secondo il DM 2 marzo 2018 tutte le opere che favoriscono l’abbattimento delle barriere architettoniche rientrano nella cosiddetta “edilizia libera”. Per i miniascensori, tuttavia, bisogna fare una distinzione.

Nel caso l’impianto sia interno all’abitazione e non modifichi i presupposti strutturali, sarà necessario solo inviare una CILA al comune di pertinenza. Questo è il caso più frequente, specialmente quando la cabina viene installata in un vano libero nella tromba delle scale. 

Nel caso l’impianto sia esterno, ma non visibile dalla strada, vigono le stesse regole.

Leggermente diverso il discorso per impianti esterni a vista, per cui è necessario ottenere un’autorizzazione paesaggistica. Tuttavia anche in questo caso la procedura dovrebbe essere semplificata: il TAR della Lombardia ha infatti ribadito come l’impianto – specialmente in caso di condomini – sia da considerare come una miglioria allo stabile, e quindi la sua installazione è preferibile.

Scegliere l’impianto adatto

Dopo aver ottenuto tutti i permessi bisogna poi scegliere il modello adatto. I miniascensori sono così apprezzati in quanto sono flessibili e personalizzabili. Non richiedono lo scavo di una fossa né l’installazione di un locale macchine. Al momento dell’installazione il cliente può scegliere fra un impianto elettrico, ovvero con la cabina trainata da un argano, o oleodinamico, ovvero azionato da un sistema di tubi pneumatici.

La convenienza dipende dall’uso che se ne fa: per un utilizzo occasionale è consigliabile il sistema oleodinamico, in quanto permette anche di risparmiare sui consumi elettrici in bolletta; per un utilizzo più intenso consigliamo il sistema tradizionale elettrico.

Personalizzare la cabina

Ogni famiglia o ogni condominio ha le sue esigenze specifiche. Per esempio potrebbe essere richiesta una cabina più larga in modo da favorire la mobilità di persone su sedia a rotelle. In tal caso si può modificare il tipo di porta (scorrevole o a barriera), l’ampiezza della cabina e il posizionamento della pulsantiera. 

Anche dal punto di vista estetico è possibile installare appositi pannelli che valorizzino o nascondano la struttura, in modo da non rovinare lo sguardo d’insieme sull’edificio. In altre parole parliamo di un sistema di elevazione discreto, funzionale e – in definitiva – adatto al patrimonio immobiliare italiano. 

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