Cinema

The Greatest Showman: Cast, Trama e Trailer (VIDEO)

 “L’arte più nobile è dare felicità agli altri”: è con questa citazione che si conclude “The Greatest Showman”, film ispirato alla vita di Phineas Taylor Barnum, imprenditore e uomo di spettacolo, fondatore del “Barnum & Bailey Circus”.
Uscito il 25 di dicembre nelle sale italiane, il musical, diretto da Michael Gracey, è un inno alla diversità e una celebrazione del mito americano del self-made man. Una lavorazione durata poco meno di dieci anni e un cast estremamente ricco. Nei panni del protagonista, Hugh Jackman, noto al grande pubblico per il ruolo di Wolverine nella lunga serie di film Marvel “X-men”, sorprende tutti in “The Greatest Showman” con le sue incredibili doti canore, doti di cui aveva già dato dimostrazione nel film musicale “Les Misérables” del 2012. L’attore ha creduto così tanto in questo progetto da diventarne anche uno dei produttori. Al suo fianco con le loro straordinarie voci Zac Efron, la giovanissima attrice, modella, cantante e ballerina Zendaya (classe ’96), la talentuosa Michelle Williams (“I segreti di Brokeback Mountain”, “Marilyn”, “Manchester by the sea”), Rebecca Ferguson e Keala Settle, solo per citare alcuni dei nomi che hanno preso parte alla realizzazione della pellicola.

Trama e recensione

Il mito del self-made man, topos ricorrente nella letteratura e nella cinematografia statunitense, viene perfettamente incarnato dal protagonista di questa storia: un uomo che, pur venendo dal nulla, riesce con le sue doti e il suo spirito di iniziativa a realizzare qualcosa di grandioso.

Figlio di un sarto nell’America dei primi anni dell’800, dopo la morte del padre ed un lungo periodo di vita di strada, Barnum riesce a diventare un rispettabile impiegato e, nonostante le umili origini, a sposare il grande amore della sua vita, Charity Hallet, figlia di un uomo tanto ricco quanto sprezzante nei confronti del genero e della sua condizione sociale. Licenziato in seguito al fallimento della compagnia mercantile per cui lavora, l’uomo decide di reinventarsi investendo nella creazione di uno spettacolo unico e coinvolgendo quanti venivano considerati “diversi” per le più svariate ragioni. Questi “fenomeni da baraccone”, nani e giganti, trapezisti, contorsionisti e mangiatori di fuoco, donne barbute e gemelli siamesi, di fatto quanti vengono definiti freaks dalla cultura anglosassone, diventano le star dello spettacolo suscitando immediatamente un enorme successo di pubblico e, nel contempo, le critiche feroci e la reazione delle classi più conservatrici. Ed è proprio nella ricerca di un consenso da parte dell’alta società, che guarda con diffidenza alla sua iniziativa, che Barnum riesce a coinvolgere Phillip Carlyle rampollo di una delle famiglie più in vista. In occasione di un’udienza, ottenuta grazie alle conoscenze del giovane, dalla regina Vittoria d’Inghilterra avviene l’incontro con Jenny Lind, cantante lirica famosa nei sofisticati ambienti europei. Attratto dall’idea che il suo nome non venga più associato unicamente al mondo circense, Barnum convince la donna ad affidarsi alle sue abilità di manager e ad esibirsi negli Stati Uniti in una lunga tournée che ottiene immediatamente un grande successo. Questo sorprendente risultato lo riempie di orgoglio ma allo stesso tempo lo allontana dalla famiglia e dal circo, che viene dato alle fiamme da un gruppo di esaltati. Barnum si rende conto di star perdendo tutto solo quando, innamorata di lui senza essere ricambiata, Jenny Lind decide di interrompere il tour. Tuttavia, riuscirà a superare questo momento di smarrimento riscoprendo la motivazione nel continuare a portare avanti il suo progetto e ritrovando il se stesso che aveva abbandonato, accecato dai riflettori e dal desiderio di essere accettato da coloro che da sempre lo rifiutavano.

Brani ritmati e coinvolgenti composti dal duo Pasek and Paul ( già premiati ai Golden Globe Awards del 2016 per la canzone “City of Stars” del film “La La Land” e a quelli di quest’anno con il brano “This is me” di “The Greatest Showman) e straordinarie coreografie fanno da cornice alla storia nella quale emerge con estrema chiarezza la voglia di riscatto di un uomo che ha celebrato nel suo spettacolo, “The Greatest Show on Earth”, la diversità e ne ha fatto il suo segno distintivo. I freaks possono essere interpretati come alter-ego di coloro che nel mondo difendono con orgoglio la loro unicità e Barnum è l’uomo che, accettando se stesso, realizza i suoi sogni, facendo della propria creatività e del proprio infaticabile genio il segreto del suo successo. Un film che fa riflettere: un invito a non mollare, a lottare per ciò in cui si crede e a riconoscere nella diversità propria di ognuno la più grande ricchezza.

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