Attualità

Taranto nuova provincia della Basilicata?

Ha dell’incredibile quello che sta succedendo a Taranto, e alla sua provincia, in questi giorni. Con tutti i problemi che la capitale della Magna Grecia sta affrontando in questi ultimi anni, vedesi il caso ILVA, c’è chi come il Comitato Taranto Futura ha pensato “bene” di promuovere un referendum che prevede l’annessione della provincia tarantina alla Regione Basilicata e di conseguenza l’abbandono di quella pugliese.

La raccolta firme per la presentazione del referendum avrà inizio il 10 febbraio in tutta la provincia ionica. L’obiettivo è quello di riuscire ad ottenere almeno 15mila firme, dopo di che la proposta sarà esaminata dalla Corte di Cassazione e, nell’eventualità di un voto, bisognerà in ogni modo raggiungere il quorum del 30% degli elettori. Bisogna, in ogni modo, sottolineare che questo referendum non sarà costrittivo per le amministrazioni e gli enti, ma avrà un valore consultivo, per conoscere il parere della popolazione. D’altra parte, riuscire ad ottenere la separazione, è al quanto complicato, poiché l’iter prevede prima due referendum, a Taranto e in Basilicata, con una partecipazione numerosa e poi il consueto passaggio in Parlamento.

Come sarebbe la Basilicata con l’annessione della provincia di Taranto.

Sui social è scontro tra le due fazioni, tra chi ritiene l’iniziativa inutile ed incomprensibile e chi invece la sposa con la speranza di poter essere il primo porto e il primo aeroporto della Basilicata e lasciarsi alle spalle il predominio delle altre province, soprattutto di quella barese e leccese.

Le motivazioni dell’iniziativa

Come abbiamo già sottolineato, promotore dell’iniziativa di separazione è il Comitato Taranto Futura nella figura dell’avv. Nicola Russo, il quale spiega le motivazioni “prima di tutto per ragioni storiche, culturali e perfino archeologiche. Siamo uniti dalle radici magnogreche”. L’avvocato Russo spiega anche quelle economiche e turistiche: “Strategicamente parlando Taranto in Basilicata sarebbe il primo porto e il primo aeroporto. Diventerebbe, ad esempio, un volano per l’economia materana e di tutta la regione. Poi diventerebbe città metropolitana con tutti i benefici economici del caso. Potenza e Matera non hanno abbastanza abitanti”.

D’altra parte, già in passato, Nicola Russo è stato promotore di altre iniziative come il referendum del 2013 sulla chiusura dell’Ilva e l’iniziativa sul cambio di denominazione da Taranto a Taranto Taras del 2014.

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Alfonso Fanizza

Storico-critico musicale, laureato al D.a.m.s. e in possesso di un Master in “Manager della gestione e organizzazione di eventi culturali e artistici”. Grande appassionato di musica, libri e cinema, con una particolare predisposizione al viaggio.
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