Cronaca

Stupro a Pamplona: Branco Condannato a Nove Anni

La Spagna intera è in protesta a causa della sentenza del tribunale di Pamplona contro cinque uomini accusati di avere stuprato in gruppo una ragazza di 18 anni nel 2016 durante la festa di San Firmino, la famosissima “feria” dei tori che si svolge ogni anno a Pamplona.

Gli uomini, tra i 27 e i 29 anni, facevano parte di un gruppo WhatsApp chiamato “La Manada”, cioè “il branco”, e sono stati condannati per abuso sessuale a nove anni di carcere e non per aggressione sessuale, che è un reato più grave e per il quale l’accusa aveva chiesto ventidue anni.

Sia gli avvocati della donna che quelli degli accusati hanno detto che ricorreranno in appello contro il verdetto.

La Manada, il racconto dei fatti

I fatti risalgono al 7 luglio del 2016: José Ángel Prenda, Alfonso Cabezuelo, Antonio Manuel Guerrero, Jesús Escudero e Ángel Boza si erano offerti di accompagnare la donna conosciuta quella sera alla sua auto e l’avevano portata invece nell’androne di un palazzo dove l’avevano aggredita e violentata, filmando tutto con i cellulari.

Ritrovata in lacrime, accovacciata per terra e in stato di shock, da una pattuglia della polizia, la ragazza riuscì a descrivere i suoi violentatori che vennero arrestati il giorno dopo.

Secondo la legge spagnola, quello di abuso sessuale è un reato minore e rispetto all’aggressione sessuale non implica che ci sia stata violenza o intimidazione.

Per entrambi i reati è prevista l’aggravante della penetrazione (vaginale, anale o orale o con oggetti). Secondo i giudici, nel caso di Pamplona non c’è stata violenza palese né intimidazione vera e propria, ma solo un «consenso viziato».

Stupro di Pamplona, le critiche al processo

Il processo ha emozionato la Spagna, e molte critiche erano già arrivate quando i giudici del tribunale avevano accettato come prova il report di un investigatore privato assunto dalla difesa che sosteneva che la ragazza non aveva subito alcun trauma, basandosi su alcune immagini recenti che la ritraevano sorridente con gli amici. Uno dei giudici ha addirittura votato a favore dell’assoluzione piena dei cinque del branco.

La sentenza di Pamplona è stata accolta dalle proteste di centinaia di femministe che indossavano dei guanti rossi e che si erano riunite davanti alla sede del tribunale. Nel corso della giornata le manifestazioni si sono moltiplicate in molte città del paese.

A Madrid, davanti alla sede del ministero della Giustizia, si sono radunate più di 10 mila persone, secondo la polizia. Le manifestanti hanno gridato frasi come «Non è un abuso, è uno stupro» e «Se toccano una di noi, toccano tutte».

Stupro di Pamplona, le reazioni al verdetto

Il verdetto– trasmesso in diretta televisiva – è arrivato a circa cinque mesi dalla conclusione del processo ed è stato criticato anche da molti politici e associazioni che lavorano a favore dei diritti umani. Il leader di Podemos Pablo Iglesias ha ad esempio scritto su Twitter «Se non lotti contro 5 bruti non ti stanno violentando: vergogna e schifo». Susana Díaz, governatrice dell’Andalusia, ha detto che contro la violenza sessuale deve esserci «tolleranza zero» e Pedro Sánchez, leader del partito socialista spagnolo, ha scritto: «Ha detto NO. Ti crediamo e continueremo a crederti».

 

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