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Angelus Papa Francesco Oggi: “Uscire dalla vigna per mettersi al servizio dei fratelli”

Ottobre, l’aria frizzantina abbraccia i fedeli giunti in Piazza San Pietro per celebrare l’Angelus domenicale insieme a Sua Santità Papa Francesco. Ma il mese di ottobre è anche il tempo della vendemmia, e proprio quest’oggi il Vangelo di Matteo, propone la parabola dei vignaioli, i quali avevano ricevuto in affidamento la vigna, dal padrone mettendo così a prova la loro lealtà. Papa Francesco ne traccia i punti essenziali nella sua catechesi.

Le parole del Pontefice

Nella prima parte della catechesi, il Santo Padre, racconta la parabola dei vignaioli, affermando che: “Questo racconto illustra in maniera allegorica quei rimproveri che i Profeti avevano detto sulla storia di Israele”, perché: “È una storia che ci appartiene: si parla dell’alleanza che Dio ha voluto stabilire con l’umanità ed alla quale ha chiamato anche noi a partecipare”. La parabola poi assume dunque aspetti negativi ma fortunatamente anche positivi, perché vero è che i vignaioli mostrano un atteggiamento possessivo nei confronti della vigna al punto tale da uccidere, ma è anche vero che Dio si mostra benevolo. Esistono però situazioni che portano l’uomo a porsi in contrasto con il cielo, però ha spiegato Papa Francesco: Attraverso le “pietre di scarto” – e Cristo è la prima pietra che i costruttori hanno scartato – attraverso situazioni di debolezza e di peccato, Dio continua a mettere in circolazione il «vino nuovo» della sua vigna, cioè la misericordia. C’è un solo impedimento di fronte alla volontà tenace e tenera di Dio: la nostra arroganza e la nostra presunzione, che diventa talvolta anche violenza!”. Infine: Quale dunque il compito affidatoci da Dio ? La vigna chiusa può dare frutto ?. Papa Francesco, al termine della catechesi, rivela dunque la soluzione, ovvero: “Una vigna chiusa può diventare selvatica e produrre uva selvatica. Siamo chiamati ad uscire dalla vigna per metterci a servizio dei fratelli che non sono con noi, per scuoterci a vicenda e incoraggiarci, per ricordarci di dover essere vigna del Signore in ogni ambiente, anche quelli più lontani e disagevoli”.

 

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