Attualità

Pensioni, Corte Costituzionale: No a perequazione

Chi sperava in una sentenza della Corte Costituzionale è stato deluso: il bonus sulle perequazioni in merito alle pensioni è legittimo. Oggi l’attesa sentenza sul decreto Poletti lo ha decretato legittimo in quanto concilia “il diritto pensionistico con le esigenze della spesa pubblica”.

Il contenzioso viene da lontano, però. La riforma Fornero bloccò nel 2011 la perequazione nel biennio 2012-2013 aprendo così ad un’infinita serie di ricorsi da parte dei cittadini. Il Salva Italia garantì l’adeguamento della pensione all’inflazione solo alle pensioni da 1400 euro in giù. È facile intuire che un totale adeguamento avrebbe portato una spesa ingente per lo Stato, stimata in circa 21 miliardi di euro.

Da questo strascico nasce nel 2015 la riforma Poletti che aprì ad un rimborso degli importi non corrisposti ai pensionati. La norma, entrata in vigore quest’anno, prevedeva “solo” un esborso per lo Stato di circa 3 miliardi di euro.

La perequazione allora “arretrata” sarebbe stata corrisposta per il 40% ad importi superiori i 2000 euro e così a scalare fino all’azzeramento per redditi superiori ai 3000 euro.

Perequazioni pensioni, le reazioni

La notizia non è stata ben accolta dai sindacati, in particolar modo dalla Spi-Cgil la quale ha evidenziato le criticità del sistema pensionistico. “Prendiamo atto della sentenza della Consulta sul decreto Poletti – dicono dal sindacato – Resta però irrisolto il problema del reddito dei pensionati”.

Polemiche anche per la ragione che nel 2011 portò al blocco delle perequazioni: “Ai pensionati resta l’amaro in bocca sia perché si sono visti sottrarre delle risorse sia perché queste sono finite nel debito pubblico anziché essere utilizzate per aiutare i giovani”.

D’altro avviso il ministro Poletti che difende il decreto del governo Renzi di due anni fa: “Quando l’abbiamo fatto eravamo convinti di fare una cosa rispettosa della sentenza che la Corte aveva emesso – continua il ministro esprimendo soddisfazione – dovendo peraltro tenere conto di un altro principio costituzionale che è la tenuta del pareggio di bilancio.”

Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia e Culture Globali presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.
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