Musica

Accadde oggi 2 marzo: nasce Lou Reed

Il 2 marzo 1942 nasceva una delle leggende del rock: Lou Reed; è a lui che dedichiamo la sezione Accadde Oggi attraverso le canzoni che hanno fatto di lui un mito della musica internazionale.

Lou Reed: cosa ha ispirato le sue canzoni

Kill your Sons
Ribelli si nasce e non si diventa: affermazione che potrebbe trovare molti pareri contrastanti, ma nel caso di Lou Reed non esiste niente di più vero. Il senso di ribellione ce lo aveva innato, almeno così sembra essere stato: il suo atteggiamento da bambino destava preoccupazione ai genitori, che incerti sul da farsi, mandarono Lewis (questo è il suo nome di battesimo) in un centro psichiatrico che utilizzava l’elettroshock per la cura dei pazienti. Scelta quella dei genitori opinabile ma certamente dura nei confronti del figlio, che mai perdonerà loro di averlo rinchiuso in quel centro come se si trattasse di un matto- sentimento di disprezzo palesemente rintracciabile nel brano “Kill your Sons”.

I’ll be your mirror
Gli anni dell’Università furono per lui fonte di ispirazione: tra gli insegnanti, Lou pose particolare attenzione alla stile di vita del professor Delmore Schwartz– poeta ebreo che insegnava scrittura creativa e che fu tra i primi a vedere il talento di Reed- e al fascino di Shelley- il suo primo amore. La storia con lei durò pochi anni, ma sarà a quest’ultima che dedica i primi brani, tra i quali “I’ll be your mirror
Transformer
Uno degli incontri più importanti per il suo percorso musicale, avvenne nel bel mezzo della vita sregolata (alcol, doghe e orientamenti sessuali incerti) quando conobbe John Cale, con il quale insieme a Sterling Morrison e Maureen Tucker, fondarono la band Velvet Underground (nome scelto da un libro trovato nella spazzatura). Il primo album venne finanziato da Andy Warhol. Reed però, non si riteneva abbastanza soddisfatto del loro manager artista e così dopo una selezione che coinvolse anche i componenti del gruppo, a seguito di un periodo di fallimenti musicali, Lou uscì di scena per poi rientrare meglio che mai; in quel tempo iniziò la collaborazione con il già super affermato David Bowie: sarà con quest’ultimo che Lou Reed subirà una vera e propria trasformazione; sarà in quel periodo che si presentò al nuovo pubblico, con il brano Transformer.
Perfect Day
Nel 1972, contenuti nell’album Transformer, Lou Reed, ottenne il risultato sperato con i brani: Perfect day e Walk on the Wild Side. Se c’era qualcosa che non aveva mai abbandonato il cantante nel corso degli anni, è il conflitto della sua sessualità e un uso quasi eccessivo di droghe; la canzone Perfect day, non a caso, sarà scelta dal regista Danny Boyle come colonna sonora del film degli anni ’90, Trainspotting.

Berlin
Il successo è un’arma a doppio taglio e per quanto si possa desiderare, per riuscire a gestirlo bisogna essere forti: Lou Reed faceva uno smisurato uso di droghe, non poteva di certo avere la giusta determinazione da poter rimanere immune alla celebrità. Il successo lo amava e odiava contemporaneamente e mentre il pubblico lo adorava, Lou non si rispecchiava in quelle canzoni: presentò allora l’album “Berlin”, che ebbe successo in Gran Bretagna ma non in America.
Dirty Boulevard
Tra alti e bassi arrivano gli anni ’90: Lou Reed ha avuto sempre la capacità di reinventarsi, di proporre brani di successo per poi scendere clamorosamente con scarsa risposta del pubblico. Nel 1989 esce con l’album “New York”, che mise d’accordo critica e fan; l’album conteneva i brani Romeo and Juliette e Dirty Boulevard.

Raven
Dopo il colpo per la morte di Andy Warhol, Lou Reed collaborò nuovamente con John Cale e nel 1993, ci fu la reunion dei Velvet Underground: le vecchie incomprensioni tornarono e dopo la morte di Sterling Morrison, il gruppo venne sciolto definitivamente. L’ultimo lavoro di Reed, prima di morire all’età di 71 anni, fu l’album Raven, ispirato alle poesie di Edgar Allan Poe e l’album Lulu, in collaborazione con i Metallica.

 

Quando si spense era il 27 ottobre 2013, o forse, si è semplicemente trasformato!

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Isabella Bellitto

"Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso" (Albert Einstein). Ha studiato Festival Manager presso la Giffoni Academy. Appassionata di libri, cinema, arte e musica. Sognatrice ma realista, scrive per la sua sete di curiosità.
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