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Siria News, nuovo raid aereo: uso di gas cloro sui civili

Nonostante l’appello all’Angelus di ieri di papa Francesco e la tregua umanitaria approvata dall’ONU, non si fermano in Siria gli scontri tra governativi e ribelli. Ci sono stati nuovi raid aerei del regime siriano oggi sulla Ghuta orientale, sobborgo a est di Damasco in mano all’opposizione assediato ormai da cinque anni dall’esercito di Bashar al-Assad, e alcuni testimoni hanno dichiarato di aver sentito un forte odore di cloro dopo il bombardamento nell’area di al-Chaifounia.

Usate armi chimiche?

Diverse persone, per ora si parla di 18 casi, hanno riportato sintomi di esposizione al gas: questo è quanto denunciato dal servizio sanitario locale gestito dai ribelli, che ha anche raccolto le testimonianze della popolazione locale. Rami Abdel Rahmane, direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, ha dichiarato ad Afp che, oltre ai casi di soffocamento, il bombardamento ha anche portato alla morte per asfissia di un bambino di 3 anni ma la Ong non è riuscita a stabilire se il decesso sia legato all’uso di sostanze tossiche.
Immediata la reazione dei ribelli: Mohamed Allouche, uno dei responsabili del gruppo ribelle Jaich al-Islam, ha puntato il dito contro il regime, denunciando sul suo account Twitter l’uso del gas cloro. Da Mosca, alleata di Damasco, arriva la smentita con un comunicato del Ministero della difesa russo: “Preparano una provocazione prevedendo il ricorso a sostanze tossiche per accusare le forze governative di usare armi chimiche contro la popolazione civile”.
Lo stesso regime di Damasco ha sempre smentito le accuse riguardo all’uso di gas tossici ma non è mai riuscito a convincere l’Onu della propria innocenza. La Francia ha inoltre recentemente minacciato di colpire la Siria nel caso in cui fosse provato l’uso di armi chimiche contro i civili.
Già il 13 e il 22 gennaio scorso l’Osservatorio siriano per i diritti umani aveva parlato di attacchi al cloro nella periferia di Douma e di 21 casi di soffocamento da cloro nella Ghouta orientale.
Nonostante il segretario generale delle Nazioni Unite abbia sollecitato l’immediata applicazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza, il bilancio delle vittime continua a salire: l’Osservatorio riferisce che almeno 25 civili, di cui 7 bambini, sono stati uccisi in un raid compiuto da aerei della Coalizione internazionale a guida Usa contro una sacca di territorio ancora controllato dall’Isis nell’est della Siria. Le bombe sono state lanciate sul villaggio di Al Shaafah, situato verso il confine con l’Iraq.

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