Attualità

Casa di Silvia a Recanati riaperta dopo Restauro

Sarà indubbiamente una domenica evocativa, speciale. La Casa di Silvia a Recanati apre per la prima volta al pubblico domani, 16 luglio, in occasione dell’anniversario della nascita di Giacomo Leopardi, dopo secoli di chiusura e ripristino; grazie ai discendenti dell’incommensurabile poeta, potremo rivivere gli ambienti della sua giovane “vicina di casa”. Un appuntamento da segnare in agenda sia qualora siate del posto, sia che desideriate trascorrere una giornata come poche nella pittoresca cittadina.

Due storie familiari che si intrecciano

Non senza una certa commozione ed orgoglio Recanati e i cultori del grande genio leopardiano tornano ad ammirare le scuderie fatte edificare da Monaldo Leopardi nel 1796. Nella suggestiva cornice urbana della borgata infatti vi abitò la giovinetta “Silvia”, al secolo Teresa Fattorini; fu lei ad ispirare, con la sua giovane dipartita l’allora altrettanto giovane Giacomo Leopardi. Difatti, l’allora ventunenne Teresa, figlia del cocchiere di Casa Leopardi morì, a causa della tubercolosi, nel settembre del 1818.

Possiamo solo immaginare il contesto storico di quell’epoca così magica e lontana nel tempo; come in una favola per bambini due sono i “giovani vicini di casa”…vicini, già. Eppure agli antipodi. Di nobili origini lui, di più modeste, figlia del cocchiere del Casato, lei. Teresa e Giacomo, nella loro freschezza e nel candore dei sentimenti si  “vivessero” a distanza, l’uno spettatore dell’altra; “affacciati” dalle rispettive finestre di casa, aperte sulla piccola Piazza del Sabato del Villaggio ognuno conduceva la propria esistenza. Sicuramente gaia e spensierata, quella della Fattorini e come sappiamo, travagliata e spesso complessa quella del precoce Leopardi.

Finestra della casa di “Silvia” da cui lei guardava Giacomo

Due vite che fra loro s’intrecciarono, foriere di primi sguardi appassionati, di futura, agognata felicità. Una visione netta, delicata e appassionata ci perviene dal giovane sognatore; Giacomo Leopardi regala alle generazioni future, con la sua evocativa “A Silvia” uno spaccato di vita quotidiana, e carica l’immagine di Teresa di un simbolismo unico e forte. Lei è il primo amore, con tutte le gioie e i dolori che questa consapevolezza porta nel poeta; ma Silvia, con la sua morte è anche emblema della disillusione dell’età adulta.

Casa di Silvia a Recanati: il restauro che riconsegna una storia

Bisogna senza dubbio ringraziare la famiglia Leopardi, se da domani potremo ripercorrere gli ambienti della fanciulla che ispirò i sentimenti del poeta. Lo scorso autunno, infatti è giunta come un chiaro segnale di affetto e vicinanza alla propria terra la volontà dei discendenti di avviare la ristrutturazione; un opera di restauro e recupero davvero eccelsi, che cominciarono in un periodo davvero delicato per la regione Marche, a seguito del sisma.

Cucina della casa di Silvia, nelle antiche scuderie

Ha recentemente dichiarato  in merito la Contessa Olimpia Leopardi,  figlia del Conte Vanni “Il restauro di uno degli edifici maggiormente legati alla poetica leopardiana e all’emotività di Giacomo, in un momento di tale fragilità per le Marche è la nostra scommessa sul potere della cultura come motore per la ripresa del territorio. Abbiamo voluto dare un segnale di rinascita perché crediamo che la cultura non debba rimanere sotto le macerie. Lo abbiamo fatto con le nostre forze, ma anche grazie al prezioso contributo di tutti gli amici che hanno deciso di credere in questo progetto.”

Il restauro delle scuderie si è reso indispensabile per porre in sicurezza lo stabile; inoltre, si è provveduto a ripristinare il colore originale dei prospetti. La meticolosa opera d’intervento ha permesso il recupero degli ambienti che di fatto amplieranno, d’ora in poi i percorsi di visita di Casa Leopardi;  nuove sale espositive dunque tutte da visitare, oltre alla casa di Teresa Fattorini che al tempo era composta da tre stanze: due camere da letto e una cucina, che per il restauro sono state arredate con mobilio e suppellettili originali dell’epoca.

Dettaglio della camera da letto

Info e dintorni: la parola ai nobili Leopardi

Non è un mistero per gli abitanti di Recanati quanto il Casato Leopardi desiderasse completare il progetto; e a parlarne è proprio il Conte Vanni, padre di Olimpia che, sulla delicata situazione post-sisma così ha commentato “Non ci siamo fatti abbattere dalla paura del terremoto né dal conseguente calo del turismo. Occorre andare avanti e superare al più presto questo momento di depressione per far ripartire le Marche. Ed è guardando al futuro che si ricomincia, con volontà e tenacia.”

Il nuovo percorso, fin’ora mai aperto al pubblico, sarà visitabile gratuitamente per due mesi (in abbinato alla visita alla Biblioteca e Mostra) per volontà della stessa famiglia Leopardi, nonché grazie al volontariato dei dipendenti di Casa Leopardi che, con un impegno davvero ammirevole si sono subito resi disponibili a garantirne l’apertura.

Oggi si festeggia in casa di “Silvia” la fine dei lavori e già da domani sarà possibile ammirarla nel suo antico, semplice splendore. Per la prima volta nella storia, dunque i visitatori sperimenteranno la prospettiva inedita di Giacomo, visto “attraverso” lo sguardo della giovane Teresa Fattorini, non più attraverso l’immagine evocativa del poeta.

Ricordiamo a tal proposito quanto già comunicato in via Ufficiale attraverso il portale di Casa Leopardi, ovvero che “a causa della limitata capienza degli ambienti, l’ingresso sarà consentito a piccoli gruppi di massimo 8 persone alla volta.” Per questo dunque, in caso di sicura affluenza elevata, non si potrà garantire sempre e comunque l’accesso. In questo caso, noi di Newsly.it consigliamo caldamente i viaggiatori di contattare preventivamente il numero 071 7573380 o scrivere alla biglietteria@giacomoleopardi.it , così da programmare a dovere la visita.

Esterno della casa di “Silvia”
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