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Comincia la Scuola, le 5 Frasi tipo degli Insegnanti

L’inizio della scuola si avvicina e gli animi si rattristano. Ma questa tristezza è dovuta solo alla nostalgia della spiaggia o è la scuola stessa che con il suo apparato angoscia più di un trailer di Dario Argento?

Quello dell’insegnante è un ruolo spesso sottovalutato.

Oltre l’alfabeto il professore dovrebbe anche insegnare regole di comportamento, buon costume e di vita, la convivenza con gli altri e i buoni valori, dare saggi consigli e naturalmente preparare brillantemente nella sua materia.

Eppure non tutti sono disposto disposti a saltare sulla cattedra in stile “l’Attimo fuggente” sussurrando poesie di Whitman con le lacrime agli occhi.

Spesso, anzi, non rendendosi conto della delicatezza del loro ruolo i Maestri producono vere e proprie catastrofi emotive negli studenti, segnando per sempre il loro rapporto con lo studio, gli altri e se stessi.

La scuola che dovrebbe rappresentare l’Alternativa diventa, così, un vero e proprio teatro degli orrori e invece di formare finisce per stroncare sul nascere personalità brillanti ma, per un motivo o per un altro, sfortunate.

Ecco le 5 frasi per riconoscere un pessimo insegnante:

  • “va male a scuola perché è distratto”

Caro docente, distratti non si nasce!

L’attenzione si conquista o al massimo si impone ma, certo, non la si può indossare al mattino insieme al cappotto.

  • “non ha buona volontà”

La peggiore di tutte.

La vergogna delle vergogne.

Sfatiamolo questo mito: la buona volontà non esiste. Esistono le condizioni per fare e la mancanza di condizioni che non permette di fare. Esistono i problemi e le agevolazioni. Esistono le diversità.

  • “come può andare bene nelle altre materie se non sa neanche l’italiano”

Cos’è una condanna all’ignoranzaeterna?

Innanzitutto è compito della scuola fare in modo che tutti conoscano (almeno!) l’italiano, cosa alla quale, se non fatta, sempre la scuola dovrebbe porvi immediato rimedio. In secondo luogo esistono intelligenze diverse e una cattiva  predisposizione per la letteratura non ha mai negato un’eccellente predisposizione in altri campi.

  • “gli servirebbe un insegnate privato”

Quando un alunno rimane indietro la responsabilità è di chi non ha saputo metterlo in pari con gli altri. Facile lavarsene le mani e affidare a privati ciò che dovrebbe essere GARANTITO come pubblico.

  • “le bocciature fanno crescere”

Fanno crescere sì, l’esasperazione e il senso di sfiducia nonché di umiliazione.

Le bocciature non sono mezzo di scrematura per far andare avanti chi non ha mai avuto problemi e discriminare chi ha difficoltà.

Non sono strumenti di ghettizzazione.

Con questo non si vuole attaccare la categoria, ci sono tanti bravi insegnanti e così come è vero che ci devono essere le condizioni per imparare, ci devono essere anche le condizioni per insegnare.

Le punizioni e le critiche sono strumento formativo, nella misura in cui, però, si comprenda che ogni persona è diversa dall’altra, con la sua storia, i suoi perché è i suoi tempi. Un buon insegnate non si riempie di gloria per il successo di chi è già stato indirizzato precedentemente allo studio, ma per chi, nonostante condizioni iniziali di disagio di qualsiasi genere, con la scuola, riesce a migliorarsi.

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