Televisione

Gianluca Vacchi su Crozza: Le accuse dell’imprenditore

L’imprenditore Gianluca Vacchi, non ha preso bene la satira effettuata da Crozza nella sua trasmissione tv.

Non si è fatta attendere la risposta dell’imprenditore Gianluca Vacchi sulla satira effettuata nei suoi confronti da parte del conduttore genovese, Maurizio Crozza, durante la puntata della trasmissione tv “Crozza nel paese delle meraviglie” di venerdì 7 ottobre. Vacchi, imprenditore divenuto star dei social durante la scorsa estate, ha risposto con estrema pacatezza allo sketch di Crozza con un video di circa 10 minuti.

Nel suo video, il vip analizza dettagliatamente lo spettacolo del comico e spiega, come riportato da “Il Fatto Quotidiano”: “Crozza dice che io non sono uno che fa filantropia ma figantropia. Sì, non posso negarlo, lo sono stato però sempre con coerenza. Cioè l’ho fatto in momenti in cui potevo farlo nei quali io non ero sposato. Io conosco della gente sposata, ma aspirante figantropica, che cade in tradimenti che una volta scoperti li mettono un po’ nel ridicolo, finendo a fare la satira di sé stessi. Di questo sicuramente Crozza sa qualcosa”.

Poi aggiunge:

Sembra quasi che l’unico fine della ricchezza sia la filantropia. Il che mi trova pienamente d’accordo. Però io non credo che sia il caso di andare a fare del moralismo gratuito. Specialmente da parte di chi non è noto per essere uno che ha una vita francescana. Perché io non mi permetto di parlare di che filantropia fa Crozza. L’unica esperienza che ho avuto è quando lo abbiamo ingaggiato alla “Ima” per il 50esimo. Per intrattenere i nostri ospiti, il lauto compenso ricevuto non ci è stato detto di bonificarlo al conto corrente di una Onlus o di un’associazione di beneficienza. Quindi parlare della filantropia altrui, direi che inutile”.

Vacchi prosegue nel suo discorso parlando degli “interessi dei famiglia”, precisando inoltre come la società di cui è azionista oggi non sia stata ereditata dal padre: “Io non vivo di rendita oggi. Io vivo dei proventi che la mia condizione di azionista mi consentono di avere, sostenendo il rischio di essere azionista”.

“Moralismo è una cosa noiosa e stancante”.

L’imprenditore dice: “È corretto che ci sia satira, va bene. Però almeno che la satira si basi su dei punti di partenza che siano reali. Poi si possono distorcere, colorare. Perché se no non si rende divertente. Fare del moralismo e del qualunquismo rappresenta una qualità molto scadente di satira. Di fronte alla quale forse è meglio ballare”. Infine spiega: “L’autore di Crozza sta a Crozza come Boncompagni stava ad Ambra. Solo che Ambra era molto bellina, aveva 15 anni. Crozza ha un po’ di pancia in più e qualche capello in meno. Lei era più giustificata ad avere il microfonino”. Il vip dei social conclude dicendo: “Io ho però simpatia sia per l’autore, sia per colui che sta sul palcoscenico” e come “Il moralismo è una cosa noiosa e stancante. Detto ciò, cerchiamo d’attraversare questo passaggio di vita che ci è concesso in estrema serenità”, serenità che augura in primis a Crozza e al suo editore.

Il filmato, postato sul social blu nel pomeriggio dell’8 ottobre, ha fatto in breve tempo moltissimi like e condivisioni da parte dei “fan” dell’imprenditore.

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