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Filippo Magnini doping: chiesti 8 anni di squalifica per l’ex nuotatore

Filippo Magnini, bronzo ad Atene nel 2004 nella 4×200 stile libero, rischia una squalifica pesantissima. La Procura di Nado (organizzazione italiana anti-doping) avrebbe chiesto un’esclusione di 8 anni. Le accuse sarebbero, oltre alla doppia violazione del codice Wanda (codice mondiale anti-doping) per consumo o presunto consumo di sostanze dopanti, favoreggiamento e somministrazione o tentata somministrazione di sostanze vietate.

Le indagini

Il 30 Ottobre scorso l’ex nuotatore era uscito da un interrogatorio di 4 ore, con il Procuratore capo di Nado Italia, Alberto Cozzella, al termine del quale si era detto “tranquillo”. L’11 Aprile scorso, un secondo interrogatorio, tenuto dal nuovo Procuratore capo, Pierfilippo Laviani, con una terza accusa, ben più pesante: somministrazione o tentata somministrazione di sostanza vietata (articolo 2.8).

L’indagine era partita da un’inchiesta della Procura di Pesaro sul medico Guido Porcellini, dietologo di Magnini. Il medico è stato rinviato a giudizio per commercio di prodotti dopanti, ricettazione e somministrazione di medicinali deteriorati. I comportamenti contestati all’ex nuotatore sono diversi, tra cui, spicca una sua affermazione rivolta a Santucci, ex collega della Nazionale, a cui Magnini sottolinea l’inutilita di andare al Mondiale senza assumere i prodotti di Porcellini.

Quattro anni per Santucci

Proprio al suo ex collega, Michele Santucci, è contestato il consumo o tentato consumo di sostanze dopanti.
Sulla vicenda è intervenuto anche Giovanni Malagò: “È importante specificare che è una richiesta, non un giudizio definitivo sulla questione. Nado Italia è indipendente dal CONI. Io sono solo uno spettatore della notizia, anche se interessato”.

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