Musica

Francesca Sarasso: intervista alla cantautrice finalista di Musicultura 2017

Tra gli artisti che si sono fatti notare nell’ultima edizione di Musicultura 2017, uno dei Festival musicali più importanti organizzato da ventisette anni a Recanati, troviamo la giovane cantautrice piemontese Francesca Sarasso, che si è aggiudicata sia il Premio della Critica che il Premio per la Miglior Musica con il brano “Non c’incontriamo mai”. L’abbiamo incontrata per sentire dalla sua voce come ha vissuto questa esperienza e quali sono i suoi prossimi progetti in cantiere.

Ciao Francesca, hai appena partecipato all’ultima edizione di Musicultura, con “Non c’incontriamo mai”. Cosa rappresenta per te questa canzone? “Il brano ‘Non c’incontriamo mai’ rappresenta una parentesi importante della mia vita. Un periodo di scoperte e di attese, che ti cambiano profondamente. Musicultura è stata un’esperienza sorprendente sotto ogni punto vista. Questo Festival mi ha fatta crescere artisticamente e umanamente. Ricevere il Premio della Critica e il Premio per la Miglior Musica è stata una grande soddisfazione, che tengo a condividere con tutto il mio team di lavoro“.

La credibilità di cantare qualcosa che ti rappresenta al 100%, quanto è importante per un’esordiente? “Io credo sia importantissima, desiderando essere cantautrice e non interprete. Le mie canzoni parlano di me e sono felice siano loro a rappresentarmi. Anche con il videoclip della mia canzone, ho voluto esprimere un forte senso di solitudine, in un’ambientazione che, ovviamente, riporta all’idea del mare d’inverno. Sono contenta di aver potuto lavorare con i registi Silvestrone e Di Filippo, perché sono riusciti a rispettare in ogni ripresa la delicatezza che io ho voluto esprimere con la mia canzone”.

Quando e come è nata la tua passione per la musica? “La mia passione per la musica è nata da bambina, guardando mio padre suonare il pianoforte alle feste in casa con gli amici. La mia famiglia ha sempre espresso la sua vena artistica in modi diversi: mia madre dipinge, mio fratello è uno scrittore… E’ bello vedere intorno a me, a casa, così tante forme d’arte”.

Quali artisti hanno contribuito alla tua crescita e quali sono, oggi, i tuoi ascolti quotidiani? “Sono cresciuta, da una parte, ascoltando i dischi di mio padre, con i quali ho conosciuto artisti come la PFM, Battiato, Queen, Genesis, Marillion, dall’altra, ascoltando alla radio la musica pop, di cui presto mi sono innamorata. Oggi sono un’ascoltatrice onnivora, che ovviamente continua a prediligere la musica leggera, per la sua solo apparente semplicità”.

In cosa ti ha arricchito la gavetta? Gli anni passati a suonare dal vivo a stretto contatto del pubblico? “La gavetta di locali mi ha arricchito nel saper affrontare situazioni di delusione e di difficoltà. E’ un percorso che rifarei mille volte, perché è riuscito a farmi crescere molto e, soprattutto, a suonare tanto, che è la cosa più importante”.

All’ultimo Eurovision Song Contest ha trionfato il portoghese Salvador Sobral, con un brano completamente diverso da ciò che passa oggi in radio, in Italia e non solo. Che sia l’inizio di un’inversione di rotta dove, finalmente, si torna ad una maggiore rappresentanza dei gusti del pubblico? Si, ho sentito il brano di Sobral. Una canzone di grande semplicità e dolcezza melodica. Mi è piaciuto e mi ha sorpresa la sua vittoria. La musica è strana sotto questi punti di vista, non credo di poter fare una previsione che riguardi gli indici di tendenza ed eventuali inversioni di rotta del gusto del pubblico”. Il tuo album è in fase di lavorazione, cosa puoi anticiparci a riguardo? “Posso solo dire che sarà un album che parlerà molto di me, che è la cosa più importante”.

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