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Il Sindaco Pescatore, storia vera dell’omicidio del Sindaco di Pollica

Il film “Il sindaco pescatore“, lungometraggio di Maurizio Zaccaro, racconta la storia di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica. Il primo cittadino venne ucciso il 5 settembre 2010 durante un attentato di matrice camorristica. Ad oggi solo una persona rimane indagata per l’omicidio.

Angelo Vassallo: la vita politica del Sindaco di Pollica

Chiamato “il sindaco pescatore” per la sua dedizione ambientalista, Angelo Vassallo è stato sindaco di Pollica, cittadina in provincia di Salerno, per circa 3 mandati. Dal 1995 al 1999, dal 1999 al 2004 e dal 2005 al 2010 diede alla città di Pollica visibilità e mostrò il suo impegno anche in quelli che sono i pregi italiani. Non mancò d’essere parte attiva della sua provincia: prima fu consigliere provinciale di Salerno, esponente del partito Margherita.

In seguito divenne membro del Pd e oltre ad esser primo cittadino, ricoprì anche la carica di Presidente della Comunità del parco, organo consultivo dell’ente Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il suo impegno fu visibile anche all’estero: Vassallo si fece promotore nel 2007 di includere la “dieta mediterranea” come “Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’Unesco”. Vinse la sua battaglia nel novembre 2010, dopo 3 anni di negoziati. La decisione avvenne post mortem del sindaco, ma la vincita venne dedicata pienamente all’ex sindaco, generando commozione in tutti i delegati internazionali presenti.

La morte di Angelo Vassallo

Dopo circa sette anni dall’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore è ancora un mistero sul perché sia stato ucciso. Era il 5 settembre del 2010 quando il primo cittadino stava rincasando con la sua automobile. L’omicidio avrebbe uno o più mandanti che hanno sparato nove proiettili di calibro 9, sette dei quali andati a segno. Sebbene non ci sia stata nessuna certezza sulla matrice dell’attentato, fu il Pm Luigi Rocco, incaricato delle indagini, ad avanzare l’ipotesi di coinvolgimento camorristico. L’omicidio fu a scopo “punitivo” per Vassallo. Il primo cittadino, secondo le ipotesi, potrebbe essersi opposto a pratiche illegali o al commercio di droga al porto, già limitato dalla tutela dell’ambiente disposto dallo stesso sindaco. Al 25 marzo 2015, dopo 5 anni dalla morte, solo Bruno Humberto Damiani rimane indagato per l’omicidio.

Lasciando una moglie e due figli, la morte di Vassallo ha donato spunti di riflessione anche in Europa. Il parlamento europeo decretò un minuto di silenzio in omaggio a Vassallo. Anche il presidente dell’assemblea Jerzy Buzek ricordò che il sindaco è «…stato ucciso dalla camorra…» e che «…la sua morte non deve passare invano». Per il sindaco pescatore sono stati prodotti film, approfondimenti di talk show e spettacoli alla sua memoria. Il tutto al fine di non dimenticare il suo impegno per l’ambientalismo e per la propria cittadina.

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