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Sri Lanka, nuovo appello di Papa Francesco: “Preghiera e solidarietà”

E così è passata la Pasqua e siamo giunti al Lunedì dell’Angelo. Anche oggi Papa Francesco è ritornato a parlare di quanto accaduto in Sri Lanka nella giornata di Pasqua, seminando morte e distruzione. Sono oltre 290 i morti e centinaia i feriti a seguito dell’attentato e proprio stamane durante l’Angelus li ha ricordati, lanciando anche un monito affinchè tutto possa ritornare alla normalità. In Sri Lanka, i cristiani sono in netta minoranza rispetto ai buddhisti.

Il Papa all’Angelus

Oggi e fino a domenica, si protrae la “settimana della vita”, ovvero: “la gioia pasquale della

Il Papa all’Angelus

risurrezione di Gesù, il cui evento mirabile abbiamo commemorato ieri”. Secondo la tradizione cristiana, il lunedì dopo Pasqua, detto “dell’Angelo”, ricorda l’incontro dell’angelo che annunciò alle donne che Cristo è Risorto. Oggi, spiega Papa Francesco: “la liturgia, con il Vangelo di Matteo (cfr 28,8-15), ci riporta vicino al sepolcro vuoto di Gesù. Ci farà bene andare con il pensiero al sepolcro vuoto di Gesù. Le donne, piene di timore e di gioia, stanno partendo di corsa per andare a portare la notizia ai discepoli che il sepolcro era vuoto; e in quel momento Gesù si presenta davanti a loro”. C’è una frase dunque che in questi giorni deve risuonare: “Cristo, mia speranza, è Risorto!”. Per tal motivo continua Papa Francesco: “Lasciamoci, dunque, raggiungere dal consolante messaggio della Pasqua e avvolgere dalla sua luce gloriosa, che dissipa le tenebre della paura e della tristezza”.

Preghiera e solidarietà per lo Sri Lanka

Così dopo la preghiera dell’Angelus, Papa Francesco ha voluto lanciare un nuovo appello per lo Sri Lanka: “vorrei esprimere nuovamente la mia vicinanza spirituale e paterna al popolo dello Sri Lanka. Sono molto vicino al mio caro fratello, il cardinale Malcolm Ranjith Patabendige Don, e a tutta la Chiesa arcidiocesana di Colombo. Prego per le numerosissime vittime e feriti, e chiedo a tutti di non esitare a offrire a questa cara nazione tutto l’aiuto necessario”. Ed infine il Pontefice conclude con una speranza: “Auspico, altrettanto, che tutti condannino questi atti terroristici, atti disumani, mai giustificabili”. Intanto in Sri Lanka il numero dei morti è salito a 290 con un centinaio di feriti, il numero di entrambi comunque potrebbe ancora salire.

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