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La donna che visse due volte: Intervista all’autore

“Bisogna sfogliare un’intera biblioteca per scrivere un libro”, diceva Samuel Johnson, e in effetti, alcune opere sono il frutto di una vita di passione e studio. Un esempio, è sicuramente “La donna che visse due volte: la vertigine hitchcockiana tra letteratura e cinema”, il libro di Cristian Addattilo pubblicato dalla Casa Editrice “Il Pollice Verso…” lo scorso 8 gennaio.

Christian Addattilo è un giovane e brillante autore con un grande amore per il cinema e la letteratura: “Il libro nasce come tributo alle mie due grandi passioni”, dice l’autore. Insegnate di inglese, laureato in Lingue e Letterature Straniere all’Orientale di Napoli, Cristian, aveva scelto di parlare di Hitchcock anche per la tesi universitaria. Il giovane scrittore, incontrerà il pubblico oggi, venerdì 16 gennaio alle 18:30 alla Casa del Popolo – Piazza Dante 52. L’incontro, organizzato in collaborazione con Nèfesh Onlus, sarà moderato da Francesco Garzillo, presidente dell’associazione. L’opera, è una fusione tra romanzo e poesia, un “ibrido”, come lo definisce l’autore.

“Mi sono ispirato alla letteratura che si è sviluppata alla frontiera tra Messico e Stati Uniti – spiega Cristian – quella che parla di rivoluzione, intrisa di mitologia”. Ma facciamo un passo indietro: perché “La donna che visse due volte di Hitchcock?”. “Io non parlo solo del film – risponde lo scrittore – faccio riferimento anche al libro. Secondo me è un’opera sempreverde, tratta di temi attuali, che riguardano la natura umana. Sono concetti che non invecchiano, che non cambiano mai”. Quest’opera, affronta tematiche mai trattate in Italia. La trama, è un vero e proprio percorso tra la San Francisco del film e le antiche leggende tramandate dalle popolazioni chicane appartenenti alla cultura messicana. Il mito della Llorona, la donna sedotta e abbandonata dal conquistador che, per vendetta, annega i figli avuti dallo spagnolo nel fiume e si suicida. Secondo la leggenda, il fantasma dell’indigena, infesta le acque del fiume, piangendo e urlando disperata. L’amore contrapposto alla morte, assume un ruolo centrale nella trama del film di Hitchcock e viene revocato oggi in fatti di cronaca anche nelle più attuali questioni queer e lgbt. “In questo libro – racconta Cristian – c’è tutto il mio mondo. Le mie emozioni e paure sull’amore e sulla morte. Non ho deciso di pubblicare per mercimonio. Questa esperienza, mi è servita come modo per poter dire la mia visione del mondo”.

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