Scuola

Accordo MIUR Sidacati: eliminata chiamata diretta docenti?

Accordo MIUR Sindacati: la chiamata diretta per i docenti è stata eliminata. Già da Agosto si vedranno in atto le nuove misure. Stabilito anche un bonus di merito per i precari e la corsia preferenziale per l’assunzione di chi supera i 36 mesi di insegnamento. In assenza di disponibilità di posto, precedenza assoluta per gli incarichi di supplenza. La riforma della “Buona scuola” di Matteo Renzi riceve le prime bastonate dal nuovo governo Lega-M5s. “Manca l’ufficialità ma l’accordo è chiuso. La chiamata per competenze è già stata limitata dall’accordo sulla mobilità – spiega Francesco Sinopoli – segretario FLC CGIL – ora si tratterebbe di cancellare la chiamata diretta del preside tornando ad un’attribuzione di punteggio, un parametro oggettivo”. L’accordo è  stato firmato da FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e dalla Gilda.

Accordo MIUR Sindacati: cosa prevede

L’articolato è suddiviso in due fasi. Innanzitutto, la copertura dei posti disponibili prioritariamente per le categorie protette, quindi i posti residuali assegnati seguendo il punteggio di mobilità. Il criterio di mobilità riguarda quella ottenuta con una delle precedenze previste dall’articolo 13 del contratto nazionale sulla mobilità. Alla presentazione della domanda, che avverrà a partire dal 27 giugno e sarà come sempre sottoscrivibile su istanze on line, il docente indicherà la scuola da cui partire. Nel caso di mancata indicazione, sarà considerato l’istituto capofila in quell’ambito.

Queste operazioni saranno concluse entro il 27 luglio. Successivamente sarà effettuata l’assegnazione della sede per il personale neo immesso in ruolo. Anche in questo caso si seguirà il punteggio di graduatoria. I vincitori di concorso ordinario precederanno i docenti provenienti dalle graduatorie ad esaurimento. L’assegnazione della sede di incarico avverrà contestualmente all’assegnazione dell’ambito di titolarità.

Accordo MIUR Sindacati: critica dei dirigenti scolastici

Ancora una volta si pretende di modificare una norma di legge imperativa con un accordo contrattuale tra parti, cosa che nel nostro ordinamento non sarebbe consentita”, fa sapere il Presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.

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