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Immigrazione in Irpinia, il caso di Petruro a La7 (Video)

Propaganda Live”, trasmissione di La 7 condotta da Diego Bianchi, ha dedicato un ampio spazio al caso di Petruro Irpino, un comune della Provincia di Avellino in cui si è deciso di accogliere venti rifugiati per invertire il trend demografico negativo che sta mettendo a rischio l’esistenza del paesino.

L’iniziativa è partita dal sindaco del paesino che ha provato a convincere personalmente i duecento abitanti del suo Comune e ha avviato il programma di accoglienza di questi profughi che, nelle sue intenzioni, dovranno dare una mano a rianimare il paese e provare a dargli un futuro. Diego Bianchi e Pierfrancesco Citriniti sono stati a Petruro e hanno ripreso i risultati di questo esperimento sociale.

Il caso Petruro Irpino

I drammatici fatti di Macerata e l’altrettanto drammatica vicenda dell’Aquarius hanno acceso nuovamente i riflettori sulla questione dell’immigrazione e del razzismo. Se quanto accaduto a Macerata ha mostrato quanto indietro si sia nel processo di integrazione e quanto ciò possa essere pericoloso, la storia di Petruro, invece, ci mostra il fenomeno sotto un’altra prospettiva, sicuramente migliore. I venti rifugiati accolti hanno dato un impulso al paese che stava per spegnersi per via della scarsa presenza di giovani, ma quello che in molti si chiedono è se sia un modello ripetibile su vasta scala.

È indubbio che un numero maggiore di migranti accolti avrebbe rischiato di accendere un pericoloso scontro tra la scarsa e anziana popolazione locale e il gruppo di nuovi arrivati che sarebbero potuti essere percepiti come invasori. Inoltre c’è da considerare che la gran parte dei rifugiati accolti sono nuclei familiari che possono dare una mano all’incremento demografico, anche futuro, e che magari possono essere percepiti come più bisognosi di aiuto da parte della popolazione locale rispetto a uomini o ragazzi giovani soli.

In sostanza quanto fatto a Petruro può senza ombra di dubbio essere un esempio, ma solo a determinate condizioni: infatti, per disinnescare la pericolosissima bomba sociale innescata dall’intenso fenomeno migratorio degli ultimi anni e dalle becere strumentalizzazioni di parte della politica, è necessario pensare a una gestione del fenomeno che sia sì generosa, ma anche lungimirante e organizzata in modo tale da trarne tutti vantaggio.

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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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