Musica

Morgan e Bugo Sanremo, il direttore d’orchestra: ”È necessario avere il coraggio di fare silenzio”

Le dure dichiarazioni del direttore d'orchestra Simone Bertolotti sulla vicenda Morgan-Bugo esplosa a Sanremo ieri sera.

Simone Bertolotti, direttore d’orchestra, produttore e coautore del brano Sincero portato in gara da Morgan e Bugo al Festival di Sanremo 2020. Bertolotti ha smentito punto per punto la versione di Morgan raccontando comportamenti dell’artista considerati molto scorretti. Ecco la ricostruzione della vicenda proposta dal produttore del cantante che ieri non ha potuto fare a meno di allontanare il palco:

Sono Simone Bertolotti, direttore d’orchestra, produttore e coautore del brano “Sincero”.Non avrei mai ne voluto, ne immaginato di finire in una tale polemica, ma essendo stato, sia protagonista del fatto, che citato più volte a sproposito, ho il dovere di far chiarezza. Questo messaggio è per fugare ogni dubbio sulla vicenda Bugo Morgan, che ha valso la squalifica dal festival di Sanremo, e per replicare in modo onesto e comprovabile, alle dichiarazioni del tutto irreali divulgate da Marco Castoldi (in arte Morgan). È giusto che si sappia la verità. E la verità ha un solo modo di essere fornita: dimostrandola. Partiamo dal principio cominciando a puntualizzare la natura della scrittura del brano. Io e Andrea Bonomo abbiamo iniziato a lavorare al disco di Bugo orami quasi due anni fa, in questo tempo Andrea fa sentire a me e l’artista il brano in questione, ci convince ma abbiamo perplessità sull’efficacia delle strofe cantate dallo stesso Bugo. Pensiamo che stilisticamente Morgan sia perfetto. Bugo lo contatta e dopo diversi tentativi andati a vuoto, Morgan viene a cantare nel mio studio, quello che oggi si sente nelle radio, senza apporre nessuna modifica sostanziale. A testimonianza di questo c’è un deposito pregresso, così come la traccia audio originale senza la presenza di Morgan. Questo a sottolineare come Morgan, non abbia minimamente preso parte alla scrittura, ma gli sia stato concesso di firmare. Subito dopo si pensa (considerando anche l’entusiasmo di Morgan per il brano) che possa essere un buon singolo apripista di questo nuovo progetto. Nel momento in cui viene pianificata la candidatura di bugo al festival, pensiamo che possa essere interessante presentare il brano in questione. Andiamo in Rai per incontrare Morgan durante la sua trasmissione “cantautoradio” e chiedere se fosse felice di partecipare al festival con bugo. Accetta di buon grado, chiedendo come condizione di firmare il brano in quanto cantautore. La richiesta viene approvata. Passa del tempo e la commissione del festival ci comunica di essere stati selezionati. Da qui inizia una serie di vicende al limite del sopportabile, che sono sfociate in tentativi di sabotaggio continui, ricatti ed atti vandalici nel mio studio. Morgan lamenta di non aver preso parte alla realizzazione di “Sincero”, ma non ricorda di dire che c’è stata massima disponibilità da parte di tutto il team creativo. Disponibilità che ha infangato, non presentandosi agli appuntamenti in studio, ripetutamente. Sempre per quanto riguarda l’arrangiamento del brano da portare al festival, è accaduto che Morgan proponesse una versione sinfonica e senza ritmica, completamente non pertinente con la natura della canzone, scelta ed approvata dal direttore artistico e tutta la commissione. Nonostante ciò, l’etichetta ha presentato la proposta di Morgan, che è stata bocciata dalla commissione stessa, perché non in linea con il brano approvato. L’accordo iniziale tra Bugo e Morgan era che io mi sarei occupato dell’inedito, mentre Morgan della cover. Parlando quindi della cover, è il caso che si faccia chiarezza. Partiamo dalla scadenza della consegna delle partiture, fissata per il 10 Gennaio, e non rispettata da Morgan. Dopo diverse settimane di ritardo arrivano delle partiture da parte di Morgan che non vengono approvate dall’intera orchestra di sanremo, oltre che dal direttore residente Leonardo De Amicis, perché tecnicamente scritte in modo del tutto incompetente. Errori armonici, e di impossibile lettura tecnica da parte degli orchestrali. Morgan accusa un fantomatico sabotatore delle sue partiture, ma la verità (comprovabile da innumerevoli mail, messaggi whatsapp e file audio) è che le partiture incriminate siano esattamente quelle consegnate dallo stesso. Alla prima prova al teatro Ariston l’orchestra contesta le parti quindi non esegue la Cover. A distanza di una settimana, viene fissata la seconda ed ultima prova in cui Morgan assicura di arrivare con le parti sistemate, grazie al supporto del maestro Corvino. La realtà è che si presenta con partiture pressoché identiche a quelle contestate se non per pochi dettagli non sostanziali. L’orchestra suo malgrado cerca di eseguire questa partitura, per cinquanta minuti, sotto lo sguardo imbarazzato del direttore artistico, degli autori e del direttore residente. Gli viene chiesto quindi di cambiare l’arrangiamento per impossibilità da parte dell’orchestra di eseguire, e per una oggettiva bruttezza dello stesso. A questo punto, quasi per disperazione io e Andrea Bonomo in una notte scriviamo un arrangiamento salvagente per paura che Morgan si presentasse con l’ennesimo arrangiamento contestabile. A festival iniziato, il pomeriggio delle prove in cui si sarebbe eseguita la cover, Rai, con eccezionale disponibilità, ci concede un tempo maggiore, visti i ritardi madornali e l’inconcludenza. Morgan fa attendere per la milionesima volta l’orchestra e Bugo, per più di 40 minuti, non considerando la diretta imminente della sera stessa. Le prove sono imbarazzanti e l’esecuzione ne è una dimostrazione tangibile.

Non ci si improvvisa direttori d’orchestra. La sera della diretta, Bugo disorientato dai continui cambiamenti di Morgan, e dall’impossibilità di pianificare la performance, canta tutto il brano. E l’arrangiamento prende l’ultimo posto a causa della totale mancanza di rispetto e professionalità di Morgan. Non voglio neppure commentare quanto successo la sera dell’eliminazione, perché troppo palese e non interpretabile. Non c’è giustificazione. Da una parte un violento che offende il proprio partner e tutte le persone coinvolte (telespettatori compresi) e dall’altra, un ragazzo che fa l’unica cosa possibile: Difendere la propria dignità, di uomo ed artista.  

Ho avuto l’ingrata responsabilità di dover fermate la musica di Sanremo, ma per certe cose, è necessario avere il coraggio di fare silenzio
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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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