Cinema

Chi era Alan Rickman, il professor Piton della saga “Harry Potter”

Nella sua lunga carriera ha collezionato premi importanti come i Bafta, gli Emmy Awards e il Golden Globe

Alan Rickman è stato uno dei più importanti attori britannici contemporanei con una carriera davvero importante divisa tra teatro e cinema. L’attore era diventato estremamente famoso con l’interpretazione del professor Severus Piton nei film della saga di Harry Potter.

Biografia di Alan Rickman

Alan nasce il 21 febbraio 1946 ad Hammersmith, in provincia di Londra, da Margaret, casalinga gallese metodista e Bernard, operaio cattolico irlandese. Dopo essersi diplomato, s’iscrive al Chelsea College of Art and Design dove diventa grafico, trovando quindi lavoro al Notting Hill Herald. All’età di 26 anni presenta la domanda di ammissione alla celebre RADA, la Royal Academy of Dramatic Art, dove successivamente si diploma.

Inizialmente recita nei panni di Shakespeare e ricopre diversi ruoli televisivi alla fine degli anni ’70. Nel 1987 conquista anche Broadway e viene candidato al Tony, interpretando Valmont ne Le relazioni pericolose. Un anno dopo esordisce nel cinema in un blockbuster americano: in Die Hard- Trappola di cristallo ricopre il ruolo del cattivissimo e affascinante Hans Gruber. Peraltro Il suo primo film inglese è anche la prima regia di Anthony Minghella, la commedia Il fantasma innamorato (1990).  Invece nel 1991 riveste i panni del malvagio L’anno sceriffo di Nottingham di Robin Hood – Principe dei ladri, aggiudicandosi il premio BAFTA.

Dopo la sua apparizione in Bob Roberts di Tim Robbins, nel ’95 diventa il colonnello Brandon di Ragione e sentimento e l’anno successivo l’intransigente indipendentista irlandese Eamon De Valera in Michael Collins di Neil Jordan. Rickman vince nel 1996 vince l’Emmy e il Golden Globe per il ruolo di Rasputin nell’omonima miniserie. Nel 1997 dirige il suo primo film, L’ospite d’inverno, tratto da una pièce teatrale.

L’attore britannico mostra talento anche nell’interpretazione in ruoli comici: infatti nel 1999 impersona l’angelo Metatron in Dogma di Kevin Smith e Alexander Dane nello spoof di fantascienza Galaxy Quest. Ma la consacrazione definitiva avviene due anni dopo nella fortunatissima saga di Harry Potter, quando interpreta l’oscuro quanto ambiguo professore di Pozioni e Difesa contro le arti oscure, Severus Piton. Una sorta di “investitura” che sente appieno e che ricoprirà per ben 8 anni.

Nel 2003 prende parte al corale Love Actually nel ruolo di un marito fedifrago. Poi nel 2006 appare nel film Profumo, tratto dal romanzo di culto di Patrick Susskind e diretto da Tom Tykwer. Nel 2007 riveste i panni del villain, il giudice Turpin nel musical horror Sweeney Todd di Tim Burton, dove si esibisce in un duetto assieme a Johnny Depp.

Dopo aver interpretato nuovamente Severus Piton per l’ultima volta nel 2011, recita in Gambit ed è Ronald Reagan in The Butler (2013). Sempre nello stesso anno è protagonista del film in costume di Patrice Leconte Una promessa. Inoltre ha prestato la sua inconfondibile voce al bruco di Alice in Wonderland e all’androide paranoico Marvin in Guida galattica per autostoppisti, dal popolare romanzo di Douglas Adams.

Una splendida quanto fenomenale carriera tramontata il 14 gennaio 2016 con la morta avvenuta a Londra all’età di 69 anni per un tumore al pancreas.

Il personaggio di Severus Piton

È inevitabile accostare Alan Rickman al personaggio di Severus Piton, il quanto mai odiato professore dapprima di Pozioni e in un secondo momento di Difesa contro le Arti Oscure che non prova simpatia per Harry Potter, il “bambino sopravvissuto” all’oscuro signore Lord Voldermort. Il primo incontro avviene in Harry Potter e La Pietra Filosofale durante il banchetto nella sala grande, quando Harry coglie lo sguardo di Piton intento a fissarlo. Dopo, durante la prima lezione di Pozioni nei sotterranei di Hogwarts.

Piton, accortosi della distrazione di Harry (invece stava prendendo appunto sul monologo del docente), gli rivolge una domanda: “Cosa ottengo se verso della radice di Asfodelo in polvere in un infuso di Artemisia?”. Un quesito alla quale il ragazzo non sa rispondere. Il composto di cui parla Piton è il cosiddetto “Distillato della Morte Vivente”, la cui identità viene svelata nel capitolo Harry Potter e Il Principe Mezzosangue, quando il bambino realizza la ricetta sotto lo sguardo incantato di Lumacorno e con l’aiuto del manuale del misterioso principe mezzosangue.

Il dettaglio interessante che trapela da questa interrogazione lampo è legato al significato del Distillato della Morte Vivente: infatti, secondo il linguaggio vittoriano dei fiori, l’asfodelo è un tipo di giglio (Lily, in inglese) che  ha il significato di “ricordato oltre la tomba” e il “mio dispiacere sarà con te fino alla tomba”. Invece l’artemisia è un fiore associato al rimpianto e al rimorso. Ergo, mediante questa lettura si comprende quanto Severu Piton sia dispiaciuto della morte di Lily Evans, la madre di Harry che sacrificandosi ha dato al figlio un potere per fronteggiare Lord Voldemort.

Un rapporto conflittuale ha sempre contraddistinto Harry e Piton: quest’ultimo vede in quel ragazzo l’ombra di James, l’uomo che non solo lo ha umiliato assieme al gruppo dei “Malandrini” ma gli ha soffiato la donna che amava. Per questo sfoga su Harry tutte le cose che non ha mai avuto veramente il coraggio di dire a James stesso. Un altro elemento che balza alla nostra attenzione è il fatto che Severus non parli mai male di Lily. Trattasi dunque di un primo indizio rivelatore.

Il mistero si svela poi con l’apparizione del patronus della cerva che indica a Harry dove trovare la spada di Grifondoro in Harry Potter e i Doni della Morte- Parte 1. Come verrà mostrato nei ricordi di Piton, giunto alla fine,  il patronus di Lily era una cerva, ed è lo stesso che appare dalla bacchetta di Piton, come a riprova che l’unica felicità avuta è legata all’amicizia di Lily. Quando a Piton viene riferito che, a un certo punto, Harry Potter dovrà morire in quanto l’ultimo Horcrux di Lord Voldemort, il mangiamorte Piton si indigna e chiede a Silente: “Lo ha tenuto in vita perché potesse morire al momento giusto?”. Ma quando Silente risponde chiedendo a sua volta se alla fine Piton si sia affezionato al ragazzo, il mago risponde con l’Expecto Patronum. Ed è a questo punto che appare una cerva che corre per l’ufficio di Silente, a cui segue poi il famoso dialogo di Severus Piton. Silente, sorpreso del Patronum dice quasi commosso: “Lily. Dopo tutto questo tempo?”. Dopo una leggera pausa di Severus Piton arriva la risposta: “Sempre”.

Piton è un personaggio complesso, dai lati in chiaroscuro: dal passato da mangiamorte e alleato di Voldemort sino alla redenzione che culmina nell’alleanza con Silente. Insomma, un villain dal cuore di cristallo che Alan Rickman ha saputo interpretare in modo magistrale e che, un po’, descrive il lato umano di ognuno di noi: pur intraprendendo strade sbagliate, il cuore ha sempre la meglio quando si tratta di difendere ciò che amiamo.

Il ricordo di J.K Rowling

Lo scorso 8 aprile la madre di Harry Potter, J.K. Rowling ha voluto ricordare l’attore e interprete del personaggio Severus Piton. La scrittrice ha risposto infatti a un tweet di una fan italiana, in cui le ha fatto sapere che stava andando in onda l’ultimo film della saga “I Doni della Morte – Parte 2”, in cui il personaggio di Piton viene ucciso da Lord Voldermort.

“Come sempre, non sono pronto per dire addio a Severus Piton. Grazie J.K. Rowling per questo personaggio unico e per il convincente Alan Rickman che l’ha interpretato. Abbiamo avuto un perfetto Severus Piton” si legge nel tweet inviato dall’utente @Daisy_94e. J. K. Rowling ha quindi replicato condividendo una sua commovente esperienza personale, che non potrebbe spiegare meglio quanto le manchi Alan Rickman:

In Harry Potter e la Maledizione dell’Erede (lo spettacolo teatrale ndr.), Piton fa la sua prima comparsa dando le spalle al pubblico. Alle prove costumi, l’ho visto con la sua parrucca nera e i miei occhi si sono riempiti di lacrime perché, per un secondo, il mio cuore irrazionale ha creduto che quanto Piton si sarebbe girato, avrei visto Alan”.

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Veronica Mandalà

Palermitana di nascita, sono laureata in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Appassionata scrutatrice della realtà in tutte le sue sfumature, mi occupo di attualità, politica, sport e altro.
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