La Russia attacca la Turchia? È questo il quesito che ci si pone dopo quanto accaduto nella mattinata di oggi: un caccia russo è stato abbattuto dagli F-16 della Turchia per aver – come riferito dallo stesso primo ministro turco – violato lo spazio aereo non consentito, introducendosi ripetutamente nella provincia di Hatay, luogo al confine con la Siria ma territorio turco.
La risposta di Mosca non si è fatta attendere, attraverso le parole di un irato presidente russo, Vladimir Putin: “Non c’era minaccia, è una pugnalata alla schiena condotta dai complici dei terroristi, non posso definirlo in altro modo. Ora ci saranno conseguenze tragiche nei rapporti con Ankara”. Putin, si sa, non le manda di certo a dire, e la paura che possa scoppiare una “guerra nella guerra” è un’ipotesi che spaventa il mondo intero.
Insomma, considerato il momento attuale in cui stiamo vivendo, causato dal terrore dell’Isis, una grana di questo genere doveva essere evitata. I rapporti condivisi dai due Paesi non erano di certo idilliaci anche dopo l’incontro al G20, ma l’abbattimento del caccia russo rischia di sgretolare ulteriormente quelle poche ragioni che univano i due leader Nazionali nella lotta contro lo Stato Islamico.
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