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San Martino: Poesie, Filastrocche e Proverbi dedicate al Santo

L’11 novembre si festeggia in Italia e in Europa San Martino, uno dei santi più amati e popolari del calendario cristiano. Ecco alcune fra le più belle poesie e filastrocche dedicategli

Fra le molte opere dedicate a San Martino, la più famosa è senza dubbio, la poesia di Giosuè Carducci. Fu scritta nel 1883 e fa parte della raccolta “Rime Nuove“.

  • SAN MARTINO

  • La nebbia a gl’irti colli
    piovigginando sale,
    e sotto il maestrale
    urla e biancheggia il mar;
  • ma per le vie del borgo
    dal ribollir de’ tini
    va l’aspro odor dei vini
    l’anime a rallegrar.
  • Gira su’ ceppi accesi
    lo spiedo scoppiettando
    sta il cacciator fischiando
    su l’uscio a rimirar
  • tra le rossastre nubi
    stormi d’uccelli neri,
    com’esuli pensieri,
    nel vespero migrar.

Meno celebre ma altrettanto bella, la poesia di Nano Giustino (al secolo Mario Carmelindo Giusti), intitolata anch’essa San Martino. E’ un filastrocca che racconta la “Storia del Taglio del Mantello“;

  • SAN MARTINO

Umido e freddo spunta il mattino,
ed a cavallo va San Martino
Quand’ecco appare un mendicante,
lacero e scalzo vecchio e tremante
Il cavaliere mosso a pietà,
vorrebbe fargli la carità
Ma nella borsa non ha un quattrino,
e allora dice Oh poverino
Mi spiace nulla io posso darti,
ma tieni questo per riscaldarti
Divide in due il suo mantello,
metà ne dona al poverello
Il sole spunta e brilla in cielo,
caccia la nebbia con il suo velo
E San Martino continua il viaggio,
sempre allietato dal caldo raggio.

Nero il cielo era;
la pioggia fitta al suol precipitava
nè una casa nè una roggia
al meschin si presentava
avanza sconfortato,
le sue gambe eran tremanti
ecco un giovane soldato
si presenta a lui davanti
snello biondo ardito e bello,
ei sta ritto sul cavallo
guarda e subito il mantello
svelto taglia senza fallo
ne dà mezzo al poveretto,
che l’indossa, e il donatore
fissa. Dice ” Benedetto,
sia per sempre il tuo buon cuore.”
Il meschino era Gesù,
e Martin si prosternava
ora non pioveva più,
ecco il cielo rischiarava
riapparì smagliante il sole,
s’udì dolce un’armonia
gelsomini, rose, viole,
infioravano la via.

Altre poesie e filastrocche sono dedicate al celebre gesto di San Martino.

 San Martino, fece un gesto davvero carino

Tagliò un mantello con la sua spada

e lo diede ad un poverello sulla strada:

Il povero lo ringraziò

e Dio dall ‘ alto lo premiò,

tolse dal cielo quel grigio colore,

caldo e sole , mandò con amore.

Così ogni anno c’è San Martino,

che porta l’ estate che dura un pochino!

Se passa un cavaliere con un pennacchio rosso
sull’elmo è san Martino, senza mantello indosso.
Il sole novembrino che stacca foglie gialle,
pelliccia bionda e soffice gli cade sulle spalle

E per finire non possono mancare i proverbi e i detti popolari, quasi tutti legati all’apertura del vino novello e alla fine della raccolta del grano pronto per la macina.

Per San Martino castagne e buon vino.

A San Martino il grano va al mulino.

A San Martino si lascia l’acqua e si beve il vino

Per San Martino si buca la botte del miglior vino.

A San Martino ogni mosto è vino.

Per San Martino si spilla il botticino.

Per San Martino cadon le foglie e si spilla il vino

A San Martino, bevi buon vino e lascia l’acqua per il mulino.

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