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Giò Ponti in mostra al Maxxi di Roma: info, date e curiosità

Amare l’Architettura da Novembre 2019 ad Aprile 2020 racconta Giò Ponti

Dal 27 novembre 2019 al 13 aprile 2020, il Maestro dell’Architettura e del Design italiano del 900, Giò Ponti, a 40 anni dalla sua scomparsa è in esposizione al MAXXI di Roma con una mostra  che ne racconta la ricerca, la progettazione e la produzione.
Un Team curatoriale quasi interamente al femminile guidato da Maristella Casciato, con a seguire Fulvio Irace, Margherita Guccione, Salvatore Licitra e Francesca Zanella ha dato vita ad un esposizione , Amare l’Architettura, complessa e ricca che ben delinea e anzi ricostruisce come le varie sfaccettature di Ponti , una personalità contemporanea, lungimirante, anticipatoria e trasversale che ha attraversato quasi un intero secolo segnandone il gusto e lasciando una forte impronta culturale.

Chi è Giò Ponti?

Dal progetto di oggetti di uso quotidiano  a soluzioni spaziali per la casa: Architetto, designer, scrittore, poeta e art director.  Giò Ponti ha realizzato  progetti complessi e al contempo armoniosamente calati nel contesto urbano contemporaneo, passando con disinvoltura di scala in scala : si pensi  al grattacielo Pirelli di Milano o la Cattedrale di Taranto.

Il suo Amore per l’Architettura ed il Design  ha fatto si che, durante la sua intera vita, la sua attività progettuale e produttiva fosse affiancata con quella  editoriale considerandole due face della stessa medaglia. Non solo autore di numerosi libri ma anche fondatore, nel 1928, della rivista Domus, una delle più autorevoli  del  settore e diretta fino alla morte.
Amare l’architettura con l’ausilio dell’infinito, riprende in parte il titolo della famosa pubblicazione “Amate l’Architettura” e diventa così quasi un dovere .
La mostra si presenta come una sintesi di tradizione e modernità, cultura d’elite e vivere quotidiano mettendo in luce la lunga attività di Ponti  e la sua capacità di anticipare l’architettura contemporanea: la scelta della verticalità unita alla leggerezza attraverso la smaterializzazione delle facciate, ed ancora  la flessibilità e la versatilità degli spazi domestici, uno dei temi centrali della sua ricerca, l’inserimento della natura all’interno della città, sia dal punto di vista architettonico che urbanistico.

Giò Ponti al Maxxi di Roma: l’esposizione

L’esposizione  articolata per temi si compone di 8 sezioni  che riprendono  i concetti chiave della ricerca del maestro: Verso la casa esatta, Classicismi, Abitare la natura, Architettura della superficie, l’Architettura è un cristallo, Facciate leggere, Apparizioni di grattacieli, lo Spettacolo delle città.
Un immenso  lavoro in cui l’esposizione diventa filo di cucitura  ma anche archivio grazie alla presenza di modelli originali, fotografie, libri, riviste, pezzi di design ed un allestimento che segue la sua concezione dello spazio di vita : fluido, dinamico e colorato.

La mostra, ospitata nella galleria 5 del Museo in un corpo a corpo con Zaha Hadid, accoglie il visitatore nella lobby del museo  con una installazione di grandi stendardi di alcantara  sospesi  che riproducono facciate stilizzate di grattacieli.
La sezione verso La casa esatta ripercorre il tema domestico  centrale nella ricerca di Ponti.
In Classicismi il focus è sugli anni 30  e i sui progetti su scala urbana.
In Abitare la natura viene analizzata la relazione osmotica tra Architettura e Ambiente.
Architettura della superficie  si sofferma sugli edifici più noti espressione di un pensiero progettuale che ragiona per piani , dove le facciate sono superfici bidimensionali da bucare e piegare come fogli di carta.

L’architettura è un cristallo  in cui vengono presentati progetti di scale diverse .
Facciate leggere in cui sono al centro  la Concattedrale di Taranto e il Grande Magazzino de Bijenkorf a Eindhoven.
La conclusione spetta ai plastici di Apparizioni di grattacieli  e lo Spettacolo delle città.

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