Attualità

Angelus Papa Francesco oggi 11 marzo 2018: “Il cristianesimo non è una scorciatoia”

Oggi, domenica 11 marzo, il calendario liturgico ricorda la quarta domenica di Quaresima ovvero la “Domenica Laetare”. Anche oggi, come tutte le domeniche, Papa Francesco ha celebrato il consueto angelus, affacciandosi dalla finestra che da su Piazza San Pietro, dal suo studio nel palazzo apostolico. E così, nel breve discorso prima dell’angelus, Papa Francesco ha voluto sottolineare l’amore di Dio nei confronti dell’uomo, e quanto Esso interviene nella vita di quest’ultimo.

“Rallegrati”

Per i cristiani, questo periodo precedente la Pasqua viene chiamato “Quaresima”, vale a dire quel

Gesù ama l’uomo

periodo di quaranta giorni che precede la Pasqua. È un periodo di riflessione, di preghiera, di digiuno e di silenzio, ma oggi però è una giornata particolare. La “Domenica Laetare” infatti rappresenta una giornata di gioia.

Ma cosa è questa gioia ? La risposta è semplice ed è lo stesso Papa Francesco che ne viene a capo, spiegando che: “È il grande amore di Dio verso l’umanità”. Dio non abbandona mai i suoi figli, ha continuato Papa Francesco affermando che: “anche quando la situazione sembra disperata, Dio interviene, offrendo all’uomo la salvezza e la gioia. Dio, infatti, non se ne sta in disparte, ma entra nella storia dell’umanità per animarla con la sua grazia e salvarla”.

Ascoltare l’annuncio

L’uomo, per quanto possa essere sempre pronto a darsi da fare, deve comunque fare i conti con le proprie fragilità ed i propri limiti. E quando ci si ritrova a fare i conti con se stessi, ha continuato Papa Francesco: “può capitare di essere presi dall’angoscia, dall’inquietudine per il domani, dalla paura della malattia e della morte”. E allora cosa può succedere ? Si cercano vie d’uscita, imboccando a volte pericolose scorciatoie: “come ad esempio il tunnel della droga o quello delle superstizioni o di rovinosi rituali di magia”. Per tal motivo è importante mettersi all’ascolto di Dio, ascoltare il suo annuncio infatti, permette di: “respingere la tentazione di considerarci sicuri di noi stessi, di voler fare a meno di Dio, rivendicando un’assoluta libertà da Lui e dalla sua Parola”.

Tutto non arriva subito

Il Vangelo di oggi, Giovanni 6, al versetto 17, ricorda che Dio Padre: “non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. La croce di Gesù, è dunque la manifestazione più grande dell’amore di Dio. L’amore ha un ruolo fondamentale in questo rapporto, perché: “Il cristianesimo non offre consolazioni facili, non è una scorciatoia, ma richiede fede e vita morale sana, che rifiuti il male, l’egoismo, la corruzione. Ma ci dà anche la vera e grande speranza in Dio Padre ricco di misericordia, che ci ha donato il suo Figlio rivelandoci così il suo immenso amore”.

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