Attualità

Papa Francesco in Egitto: l’Incontro con Tawadros II

Nel pomeriggio di ieri, dopo l’incontro con le autorità e con i partecipanti alla Conferenza Internazionale sulla Pace, il Santo Padre Francesco ha incontrato il Tawadros II nonché 118° Papa della Chiesa Ortodossa Copta. Anche in questo incontro, quello che ha suscitato emozione è stato il fraterno abbraccio tra Francesco e Tawadros II, il primo e probabilmente il più significativo è stato durante il precedente incontro con il Grande Imam di Al-Azhar.

Papa Francesco incontra Tawadros II

Diversi punti in comune sono stati riscontrati durante l’incontro, in particolare modo negli ultimi tempi, dopo che il sangue dei recenti martiri è ancora cosparso nei muri della chiesa dove qualche settimana veniva celebrata la Domenica delle Palme, finita nel sangue e proprio di martiri ha parlato Papa Francesco: “In questo appassionante cammino che – come la vita – non è sempre facile e lineare, ma nel quale il Signore ci esorta ad andare avanti, non siamo soli. Ci accompagna un’enorme schiera di Santi e di Martiri che, già pienamente uniti, ci spinge a essere quaggiù un’immagine vivente della ‘Gerusalemme di lassù’ (Gal 4,26). Tra costoro, certamente oggi si rallegrano in modo particolare del nostro incontro i Santi Pietro e Marco. È grande il legame che li unisce. Basti pensare al fatto che san Marco collocò al cuore del suo Vangelo la professione di fede di Pietro: ‘Tu sei il Cristo’. Fu la risposta alla domanda, sempre attuale, di Gesù: ‘Ma voi, chi dite che io sia?’ (Mc 8,29). Anche oggi tanta gente non sa dare risposta a questo interrogativo; manca persino chi lo susciti e soprattutto chi offra in risposta la gioia di conoscere Gesù, quella stessa gioia con cui abbiamo la grazia di confessarlo insieme”.

Unità dunque uno dei temi al centro del discorso di Bergoglio il quale ha poi continuato il suo lavoro per raggiungere un ecumenismo più forte e incentrato sulla testimonianza della fede e la carità proprio come ha affermato Papa Francesco: “Insieme siamo dunque chiamati a testimoniarlo, a portare al mondo la nostra fede, prima di tutto nel modo che alla fede è proprio: vivendola, perché la presenza di Gesù si trasmette con la vita e parla il linguaggio dell’amore gratuito e concreto. Copti ortodossi e Cattolici, possiamo sempre più parlare insieme questa lingua comune della carità: prima di intraprendere una iniziativa di bene, sarebbe bello chiederci se possiamo farla con i nostri fratelli e sorelle che condividono la fede in Gesù. Così, edificando la comunione nella concretezza quotidiana della testimonianza vissuta, lo Spirito non mancherà di aprire vie provvidenziali e impensate di unità”.

Infine Papa Francesco ha parlato di Maria utilizzando il titolo di “Theotokos” ovvero “Madre di Dio” proprio per ricordare il forte significato teologico che accomuna copti e cattolici auspicando: “Lo stesso Signore ci conceda di ripartire oggi, insieme, pellegrini di comunione e annunciatori di pace. In questo cammino ci prenda per mano Colei che qui ha accompagnato Gesù e che la grande tradizione teologica egiziana ha acclamato fin dall’antichità Theotokos, Genitrice di Dio. In questo titolo si uniscono mirabilmente l’umanità e la divinità, perché nella Madre Dio si è fatto per sempre uomo. La Vergine Santa, che sempre ci conduce a Gesù, sinfonia perfetta del divino con l’umano, porti ancora un po’ di Cielo sulla nostra terra”.

La dichiarazione congiunta firmata da Papa Francesco e Tawadros II

Al termine dell’incontro, Francesco e Tawadros II hanno firmato una dichiarazione congiunta, composta da 12 punti dove cattolici e copti si impegnano nel continuo lavoro ecumenico e l’invito a non perdere mai la speranza anzi ad alimentarla proprio perché ci si ritrova sotto lo stesso sole dove a sorgere è proprio Dio misericordioso, pertanto al punto 12 così è riportato: “12. Pertanto, lasciamoci condurre dagli insegnamenti e dall’esempio dell’Apostolo Paolo, il quale scrive: “[comportatevi] avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4,3-6)”.

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