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Premio Nobel per la Letteratura 2017 a Kazuo Ishiguro

È Kazuo Ishiguro il vincitore del Premio Nobel per la letteratura 2017. Nato in Giappone, a Nagasaki, l’8 Novembre 1954, si trasferisce in Gran Bretagna con la famiglia nel 1960. Si è laureato nel 1978 in Lettere e Filosofia ed attualmente vive a Londra con la moglie, Lorna MacDougall, assistente sociale, e la loro figlia Naomi.

Ishiguro è considerato tra i più grandi autori viventi in lingua inglese e con Salman Rushdie e Hanif Kureishi, fa parte del gruppo di scrittori del secondo dopoguerra di origine straniera che ha dato un apporto sostanziale alla letteratura inglese contemporanea.

Libri in Uscita Febbraio 2016

Premio Nobel per la Letteratura 2017

Il Nobel gli è stato assegnato perché “nei suoi romanzi di grande forza emotiva ha scoperto l’abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo“.

Sara Danius, segratario permanente dell’Accademia Svedese descrive Ishiguro come “un mix tra Jane Austen e Franz Kafka con un pizzico di Proust”.

Kazuo Ishiguro è autore di romanzi molto amati tra cui “Quel che resta del giorno” (The Remains of the Day) pubblicato per la prima volta nel 1989 e “Non lasciarmi” (“Never let me go – 2005), inserito dal “Time” nella lista dei 100 migliori romanzi in lingua inglese pubblicati dal 1923 al 2005.

Entrambi i Best Seller hanno ispirato le omonime pellicole, la prima del 1993, nominata a otto premi Oscar nel 1994, diretta da James Ivory con Anthony Hopkins e la seconda, del 2010 per la regia di Mark Romanek con Carey Mulligan, Andrew Garfield e Keira Knightley.

Dopo “Non lasciarmi” sono seguiti dieci anni di silenzio, fino a quando, nel 2015, Ishiguro non è tornato con “Il gigante sepolto”, pubblicato in Italia, come tutte le sue opere, da Einaudi. Una storia fantastica ambientata nella Britannia di Re Artù in cui, i protagonisti, Axl e Beatrice viaggiano per posti incantati alla ricerca del figlio.

Tra i suoi romanzi ricordiamo anche “Un pallido orizzonte di colline” (1982), “Un artista del mondo fluttuante” (1986), con cui ha vinto il premio Withbread, “Gli inconsolabili” (1995) e “Quando eravamo orfani” (2000).

 

 

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