Attualità

Omicidio Jan Kuciak: arrestati 7 italiani in Slovacchia

Domenica scorsa, Jan Kuciak, giornalista slovacco, è stato trovato morto insieme alla compagna, Martina Kusnirova, uccisa da una pallottola alla testa, nella loro abitazione di Velka Macva, a 65 chilometri circa dalla capitale Bratislava.

La morte sarebbe avvenuta tra giovedì e il giorno del ritrovamento dei corpi. Jan aveva 27 anni e una brillante carriera da giornalista investigativo. Prima di essere freddato con un colpo in pieno petto, Kuciak lavorava per Aktuality.sk, testata dell’editore tedesco Springer, e aveva pubblicato spesso inchieste spinose: si occupava di frodi fiscali e in più di un’occasione non aveva avuto paura di denunciare figure importanti vicine al governo.

Nel marzo del 2016 la Slovacchia ha visto il ritorno al potere del populista Robert Fico e la stampa locale ha pubblicato numerosi articoli legati ad affari di corruzione che coinvolgono il governo.
Jan, in particolare, aveva pubblicato una serie di inchieste che riguardavano Ladislav Basternak, proprietario di un complesso immobiliare nel quale risiede il primo ministro. E, a settembre dello scorso anno, il giornalista aveva fatto poi il nome di un altro imprenditore, Marian Kocner, anch’egli proprietario di un appartamento nell’immobile. Il legame tra questi personaggi e il governo slovacco sarebbero presunte frodi fiscali che il reporter non si era mai risparmiato di rendere note: infatti, questo lavoro gli aveva procurato una serie di minacce e, nonostante avesse denunciato questi atti intimidatori, nessuno aveva fatto nulla. Recentemente Kuciak aveva cominciato a lavorare ad una nuova inchiesta che vede come protagonista di una sospetta frode legata a fondi europei la ‘ndrangheta.
Appresa la notizia dell’omicidio del reporter, il presidente Fico aveva rilasciato questa dichiarazione: “se sará provato che Kuciak è stato assassinato per la sua attività di giornalista investigativo, saremo di fronte a un grave attacco alla libertà di stampa e informazione in Slovacchia, grave attacco cui il mio governo risponderà duramente, con ogni mezzo, in nome della democrazia e dello Stato di diritto”, promettendo una ricompensa di un milione di euro a chi avrebbe fornito informazioni in grado di dare informazioni sull’accaduto.
Oggi la polizia slovacca ha arrestato sette cittadini italiani per l’assassinio del giornalista, tre dei quali si trovavano proprio al centro dell’ultima inchiesta di Kuciak, quella sulla ‘ndrangheta: l’imprenditore Antonio Vadalà, il fratello Bruno e il cugino Pietro Catroppa.
L’inchiesta denunciava i rapporti esistenti tra questi ultimi e la ‘ndrangheta nella gestione di milioni di euro di fondi europei. Vadalà aveva una condanna a un anno e sei mesi in Italia per aver favorito la fuga del boss Domenica Ventura e, trasferitosi in Slovacchia, aveva iniziato a lavorare come imprenditore nell’ambito dell’energia e dell’agricoltura, ottenendo i finanziamenti dell’Europa.
Insieme ai tre, a Michalovce e Trebisov, la polizia ha arrestato anche Sebastiano Vadalà, Diego Roda, Antonio Roda e Pietro Catroppa.

 

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