Attualità

A 82 anni si laurea in Filosofia alla ricerca dell’anima della moglie

In un paese come l’Italia, dove negli ultimi tempi si sta assistendo ad un calo nel numero di iscrizioni all’Università e di laureati (uno studio della Commissione europea per l’anno 2016 ha contato oltre mezzo milione in Italia di ragazzi che abbandonano l’università senza aver conseguito il titolo), sorprende la storia del signor Italo Spinelli, 82 anni a maggio.

Ieri ha conquistato il traguardo che molti giovani faticano invece a raggiungere. Italo, che è stato prima materassaio, poi operaio in fonderia e infine operaio alla Fiat di Modena, ha deciso di intraprendere il percorso universitario in tarda età ed è riuscito a laurearsi in Filosofia all’Università di Macerata con una tesi su Tommaso Moro (anche se, ha dichiarato ai giornali, avrebbe preferito Giordano Bruno). La scelta di Italo è sicuramente curiosa e può sorprendere ma non è così incredibile. Negli ultimi anni numerosi sono stati i casi di persone over 60 che hanno deciso di prendere una laurea in età senile. Se sicuramente sono da ammirare la voglia di mettersi in gioco e la caparbietà di Italo, chi scopre la sua storia rimane però più colpito dalle motivazioni che hanno spinto l’uomo a laurearsi in Filosofia. Nel 2014 sua moglie Angela si ammala e muore. “I primi giorni sono stati terribili, ero devastato. Avevo bisogno di risposte, e di trovare un modo per andare avanti. Che cosa ci aspetta dopo la morte?” ha detto l’uomo.
Ed è questa dolorosa separazione che ha portato Italo ad iscriversi all’Università e a studiare i grandi filosofi perché “dovevo capire dove fosse finita l’anima di mia moglie”.
“Prima ho chiesto a un prete se studiare filosofia fosse pericoloso e lui mi ha risposto di stare tranquillo, che molti teologi della Chiesa sono stati appunto filosofi” ha confidato a chi lo intervistava con un timido sorriso, aggiungendo: “Ho capito che preferisco credere a chi mi dà la possibilità, pur se eventuale, di credere all’immortalità dell’anima. Voglio tornare insieme con mia moglie, anche se nessuno può darmene la certezza. Mi rimane però la speranza: io voglio credere e quindi credo”.
Dalla notte dei tempi l’uomo si è interrogato sull’esistenza dell’anima e sul luogo dove essa si diriga dopo la morte. La stessa domanda ha deciso di porsela Italo a 82 anni; domanda che, forse, nei suoi anni di gioventù non si era mai posto. Non soltanto Italo non ha accettato passivamente l’inevitabile concludersi della vita umana ma ha anche fatto un gesto d’amore rendendo l’adorata  moglie e la sua anima il centro della sua ricerca.
Dopo 52 anni insieme ad Angela, la separazione è stata devastante ma Italo non si è abbattuto. Ha cercato conferme a quanto già sentiva e il raggiungimento di questo traguardo importante lo ha portato a dichiarare con soddisfazione: “Forse la rivedrò”.

 

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