Politica

Salvini non sarà processato per il caso Open Arms

La Giunta in Senato ha negato l’autorizzazione a procedere: 13 no contro 7 voti a favori. Unici astenuti 3 senatori di Italia Viva

Matteo Salvini non andrà a processo per il caso Open Arms, la nave Ong spagnola con a bordo 150 migranti bloccati a largo per alcuni giorni, prima dello sbarco avvenuto nell’agosto 2019 a Lampedusa. La decisione arriva dalla Giunta riunitasi in Senato che di fatto ha negato l’autorizzazione a procedere. Si sono registrati per l’occasione 13 no contro 7 voti a favore; gli unici astenuti 3 senatori di Italia Viva.

Il voto decisivo alla Camera dei deputati non ci sarà prima di giugno e per confermare l’autorizzazione a procedere occorrerà la maggioranza assoluta dell’Assemblea.

A salvare l’ex ministro dell’Interno, accusato dal tribunale dei ministri di Palermo di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio, sono stati i senatori di Italia Viva Giuseppe Cucca, Francesco Bonifazi e Nadia Ginetti, che non hanno preso parte al voto. Si tratta del secondo colpo di scena a pochi giorni di distanza dal caso del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, per cui era stata chiesta la sfiducia.

Il capogruppo dei renziani in Giunta Bonifazi ha motivato così la decisione:

Italia Viva ha deciso di non partecipare al voto sulla vicenda Open Arms: ci rimettiamo dunque all’aula. Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall’ex ministro dell’Interno, che non sono arrivate. Dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex Ministro dell’Interno dei fatti contestati”.

Il caso Gregoretti

Il leader della Lega però rischia nel processo per i fatti della nave Gregoretti, la cui prima udienza è fissata il 3 ottobre. In caso di condanna, Salvini rischia fino a 15 anni di carcere oltre che l’ineleggibilità in applicazione della legge Severino.

 

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Veronica Mandalà

Palermitana di nascita, sono laureata in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Appassionata scrutatrice della realtà in tutte le sue sfumature, mi occupo di attualità, politica, sport e altro.
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